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giovedì, Aprile 25, 2024

San Giuliano di Puglia, la comunità custodisce e rinnova il rito del pane dell’Annunciazione

AttualitàSan Giuliano di Puglia, la comunità custodisce e rinnova il rito del pane dell'Annunciazione

L’identità del paese si rinnova nei valori che si custodiscono nel cuore e nei ricordi di un tempo. Tradizioni sempre vive che coinvolgono anche i bambini e rappresentano un invito a partecipare e a condividere un momento carico di emozioni. Nelle “panettelle” del giorno dell’Annunciazione, “a Nunziat” in dialetto, la comunità di San Giuliano di Puglia si ritrova anche in gesti di incontro e preghiera. C’è chi, come Mattea Pannella, Natalina Licianci e Anna Barbiero continuano a prepararle in casa, chi le ordina al forno: di recente il giovane Ivano ha ripreso l’ attività del panificio all’ingresso del paese e subito si è messo al lavoro raccogliendo i consigli e l’esperienza di chi trasmette la tradizione. Silenzio, preghiera, la benedizione della farina nelle case e al forno e poi del pane sfornato nella chiesa di San Giuliano martire nella giornata del 25 marzo.

In tanti hanno partecipato alla messa celebrata dal parroco, don Pietro Cannella, dopo aver recitato il Santo rosario. Un momento davvero suggestivo, quello della benedizione, e della distribuzione alle famiglie, ai parenti e alla comunità come un vero motivo di condivisione, incontro e anche riconciliazione. La tradizione affonda le radici nel ‘dono’ alla gente povera e nel rito di pasta di pane anticamente fritta, poi sostituito dalle panettelle. Delle vere e proprie “opere d’arte” di amore e fede che nel pane trasmettono un messaggio profondo e significativo. Ce ne sono di vario tipo: la “cocchia” a tre (indica la Trinità o la Purezza di Maria prima, durante e dopo il parto), a quattro (la famiglia come cuore della comunità) a cinque o a sette (la coroncina che si regala ai bambini) e, ancora, quella a dodici panetti a rappresentare le dodici stelle della corona posta sul capo della Madonna.

Un modo per onorare la Vergine e riscoprire il senso dell’Annunciazione e di quel “sì” che ha cambiato la storia dell’umanità nell’accogliere il Figlio di Dio nel suo grembo. Un “sì” al centro dell’omelia di don Pietro che ha dato risalto alla grande umiltà a cui ciascuno di noi dovrebbe prendere esempio. Suggestivo anche il momento della preghiera recitata davanti all’antico bassorilievo ligneo dell’Annunciazione risalente al millecinquecento circa.

In passato, dunque, era un modo per essere vicini alla povera gente con tante persone che donavano il pane, andavano in chiesa, si confessavano e ricevevano la comunione. Ma anche un rito di primavera di buono auspicio e per affidare la famiglia e la comunità alla protezione della Vergine Maria. Oggi questo momento non si perde ma si rinnova con amore, sensibilità e una partecipazione significativa a San Giuliano di Puglia.

 

 

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