In vista del “Giorno della memoria”, il Majorana-Fascitelli di Isernia ha voluto far comprendere più a fondo ai ragazzi cosa accadde in Italia dopo la promulgazione delle leggi razziali, grazie anche alla proiezione del docu-film “Diversi”, di Giorgio Treves. Un popolo che non era antisemita – spinto dalla propaganda fascista – accettò la persecuzione di una minoranza che da secoli viveva pacificamente nel nostro Paese. Come è andata a finire si sa. Significativa e toccante la testimonianza di Michele Montagano, 97 anni, molisano, ufficiale reduce da ben otto campi di concentramento nazisti. Fu a un passo dalla morte, ma non si piegò agli ordini dei tedeschi. Stava per essere fucilato, ma poi la sua pena fu commutata in carcere a vita. La fine della guerra fortunatamente gli consentì di tornare a casa. Anche i molisani, loro malgrado, ebbero modo di vedere con i propri occhi in che modo venivano trattati gli ebrei in quegli anni. Nella nostra regione furono internati tanti ebrei, ha ricordato in un saggio Fabrizio Nocera, docente dell’Università del Molise.