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lunedì, Aprile 29, 2024

Scuole sicure, a Campobasso ancora non aggiudicato il concorso di idee

AttualitàScuole sicure, a Campobasso ancora non aggiudicato il concorso di idee

Un esempio di come la scuola può e deve diventare, stando ad alcune ultime indicazioni, un civic center. L’idea, trasformata in pratica, è stata resa dall’evento sulla scuola digitale che si è svolto a Campobasso, con gli allestimenti in plexiglas e in tensostrutture in piazza Municipio. E’ il concetto di una scuola non più vista come luogo dove svolgere le lezioni ma il fulcro del quartiere in cui sorge, un’area nella quale concentrare la vita sociale e culturale non solo degli studenti.

Attorno al civic center è impostato il bando di gara, predisposto dal comune di Campobasso, per tre scuole cittadine: la Petrone nel quartiere Vazzieri, l’istituto di via Crispi e la Cep nord, alle spalle della collina di San Giovannello. Una gara per diversi milioni di euro per la quale è al lavoro da qualche settimana la commissione che deve aggiudicare i tre progetti migliori nel concorso di idee promosso da palazzo San Giorgio.

Un lavoro che si presumeva veloce, considerata la rigidità e la precisione del bando per assegnare i punteggi, ma per il quale invece i tempi sembrano allungarsi e non si sa bene quali siano i motivi.

Secondo alcune indiscrezioni che arrivano da ambienti esterni al Comune, proprio il rigore con cui è stato preparato il bando starebbe creando qualche imbarazzo. Ma a dover provocare imbarazzo e rossore, anche dietro le finestre del Municipio di Campobasso, sono i dati resi noti di recente, dall’anagrafe scolastica regionale secondo i quali il 72 per cento degli edifici che ospitano scuole nella regione non sarebbero a norma.

E’ ovvio che per le situazioni più gravi, proprio come è accaduto nel capoluogo, molte scuole sono state chiuse, una ventina delle quali a Campobasso. In alcuni casi ci sono stati lavori di ristrutturazione, in altri le scuole sono state ricostruite ex novo. Fa specie che vengano ancora stanziati fondi per la messa a norma di edifici che costerebbero molto meno se rifatti daccapo. E intanto, con l’esempio pratico davanti al palazzo di Città di quello che può essere la scuola del domani e del civic center, la vecchia pratica di cincischiare e tirarla alle lunghe per chissà quale scopo è sempre ancora forte e ben radicata

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