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domenica, Maggio 5, 2024

Villa di Termoli, Frattura prosciolto accusa il socio Gianluigi Torzi

AperturaVilla di Termoli, Frattura prosciolto accusa il socio Gianluigi Torzi
di GIOVANNI MINICOZZI
Dopo circa cinque anni il Gip del Tribunale di Larino, Elena Quaranta, ha archiviato il procedimento relativo alla villa di Termoli nel quale era stato coinvolto l’ex Presidente della Regione, Paolo Di Laura Frattura. Durante la fase delle indagini preliminari, infatti, l’ex governatore aveva dichiarato che lui nulla sapeva sulla sostituzione dei codici relativi all’apertura del cancello principale che impedirono alla legittima affittuaria, Mariarosaria Cerio, di rientrare nel suo appartamento. Ad assumersi tutte le responsabilità dell’accaduto sarebbe stato invece il socio di Paolo Frattura, Gianluigi Torzi, chiamato in causa dallo stesso Frattura.
Soddisfatto l’avvocato Mariano Prencipe, difensore dell’ex governatore, il quale ha dichiarato a Telemolise: “Finalmente diciamo che siamo riusciti a fare un po’ di chiarezza su questa vicenda, soprattutto in ordine alla posizione personale dell’ex Presidente Frattura. Sin dall’inizio io ero abbastanza convinto della sua estraneità. Ora, per fortuna, sia il giudice sia gli atti istruttori ci hanno dato ragione“.
In sede di indagini preliminari sarebbe stato il socio Gianluigi Torzi ad assumersi tutte le responsabilità e Frattura si è lavato le mani accusando Torzi.
Io questo lo leggo dall’ordinanza che ci sarebbe, diciamo, una condotta di Torzi sotto questo punto di vista. Però non conosco gli atti istruttori di Torzi perché fanno parte di un altro fascicolo che non è questo. Una cosa posso dirle con assoluta sincerità che le stesse denuncianti, e in particolar modo la persona presente cioè la signora Cerio, non aveva addebitato a Frattura alcuna condotta prepotente o violenta“.
A questo punto, quindi, Paolo Frattura è uscito definitivamente dalla vicenda e dalle indagini che riguardano la villa al mare?
Per quanto è a mia conoscenza sì. È ovvio che se ci sono altri procedimenti eventualmente coperti da segreto istruttorio io non posso saperlo. Di certo posso dire che Frattura da questo procedimento è fuori“. Queste le dichiarazioni dell’avvocato Mariano Prencipe.
Diversa invece la posizione dell’avvocato Massimo Romano, difensore dell’affittuaria Cerio e della proprietaria Iole Varanese insieme all’avvocato Bruno Corsi.
 “Io credo che sia necessario chiarire i fatti – ha detto Romano – e i fatti, accertati dal Tribunale di Larino sia in sede civile da prima e oggi in sede penale, dicono che le signore, nostre assistite, hanno subito uno spoglio violento e clandestino che configura un reato, il reato di esercizio arbitrale delle proprie ragioni con violenza sulle cose. Sono state cacciate e hanno sostituito la serratura del cancello per impedire loro di accedervi. Oggi il Tribunale di Larino, così dice il giudice delle indagini preliminari, afferma che il responsabile non sarebbe Paolo Di Laura Frattura ma sarebbe un altro soggetto, ovvero Gianluigi Torzi. Chi è Gianluigi Torzi? È socio di Paolo Frattura perché con lui proprietario della villa al 50% e ad accusarlo, scaricando su di lui la responsabilità, non è uno qualunque ma è lo stesso Paolo Frattura il quale in sede di interrogatorio dice di non saperne nulla e attribuisce la responsabilità dei presunti fatti, per l’appunto, al suo socio. Quindi delle due l’una, posto che c’è stato lo spoglio e Frattura dice di non saperne nulla ma ha continuato ad abitare la casa ed ha continuato ad essere socio di Torzi: o ne è stato complice e allora è giusto che venga chiamato a risponderne, quindi la Procura e il tribunale probabilmente hanno sbagliato, oppure ne è vittima e allora ci aspettiamo che si costituisca parte civile nel procedimento penale a carico di Torzi che prenderà il via a novembre per chiedere i danni così come faremo noi per le nostre assistite“.
Fin qui la dichiarazione dell’avvocato Massimo Romano, rilasciata a Telemolise, che mette anche in dubbio l’operato della Procura e del GIP del tribunale di Larino.
Sullo sfondo della lite giudiziaria resta l’amarezza della signora ultranovantennee Iole Varanese la quale, a distanza di cinque anni, si trova con il suo appartamento devastato senza conoscere ancora i responsabili di tale reato. Ci auguriamo che la Magistratura le renda giustizia al più presto.

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