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domenica, Maggio 5, 2024

Sanità, caos e inadempienze per neurochirurgia. Molisani per quattro mesi senza assistenza

AperturaSanità, caos e inadempienze per neurochirurgia. Molisani per quattro mesi senza assistenza

di GIOVANNI MINICOZZI

A distanza di pochi giorni dalla morte del quarantasettenne di Larino per presunta malasanita e dopo la poderosa manifestazione del Vietri, carte alla mano , si scoprono notizie clamorose circa la disorganizzazione eclatante del sistema sanitario regionale. In particolare è venuto a galla il misterioso protocollo d’intesa tra Asrem e Neuromed per la gestione delle emergenze -ugernze, conseguenti a patologie neurochirurgiche , scaduto il 31 marzo 2018 e non prorogabile se non con ulteriore protocollo sottoscritto dalle parti. Analizzando i dococumenti viene fuori che per circa quattro mesi la Regione è rimasta senza alcuna regolamentazione di tali emergenze, regolamentazione peraltro imposta dalla Legge sui piani operativi straordinari dopo la chiusura ,di fatto, del reparto di neurochirurgia al Cardarelli di Campobasso. Infatti il Direttore generale dell’Asrem Gennaro Sosto, come è scritto nella delibera, solo il 12 Luglio 2018 ha chiesto al sub commissario e alla direzione generale della salute di rinnovare il protocollo scaduto a marzo 2018. Il direttore generale della salute Lolita Gallo, fresca di rinomina al posto che occupava già con Paolo Frattura da parte del Presidente della Regione Donato Toma, solo il 17 luglio 2018, ovvero guardacaso il giorno del tragico evento capitato al quarantasettenne di Larino, ha autorizzato il rinnovo del protocollo tra Asrem e Neuromed e ha approvato la bozza di convenzione che diventerà operativa il giorno successivo alla firma. Al momento non è dato sapere se l’intesa è stata rinnovata perché sulla bozza in nostro possesso mancano le firme ma resta comunque il fattaccio che dal 31 Marzo 2018 ad oggi i molisani ,a loro insaputa , sono rimasti senza alcuna assistenza neurochirurgica , una patologia questa dove quasi sempre i tempi di intervento fanno la differenza tra la vita e la morte. Come mai il direttore generale dell’Asrem Gennaro Sosto si è ricordato solo il 12 luglio 2018 di chiedere il rinnovo del protocollo con il Neuromed? E come mai la rinnovata Lolita Gallo alla direzione generale della salute ha risposto solo il 17 luglio, ovvero il giorno del calvario del quarantasettenne di Larino deceduto all’ospedale di San Giovanni Rotondo? Sono domande queste alle quali dovranno rispondere sia i diretti interessati sia il Ministero della salute. Come è noto sulla morte del quarantasettenne di Larino la Procura ha aperto un’inchiesta. Sulla scandalosa vicenda del protocollo è intervenuto il legale del forum della sanità pubblica di qualita’ Massimo Romano: ” Il protocollo precedente firmato nel marzo 2017 prevedeva chiaramente che la durata fosse limitata a un anno e non fosse prorogabile tacitamente .Questa circostanza insieme a tante altre è stata oggetto di ricorso al Tar Molise proposto dal Forum per la sanità pubblica di qualità proprio per attenzionare agli organi di controllo che esiste una situazione di probabile vuoto normativo, tale da non rendere chiara la disciplina della gestione appunto dei casi di emergenza neurochirurgica. Strano che questo fatto dell’accordo stipulato – ha continuato Romano – guarda caso proprio il giorno della tragedia di Larino non sia stata riferita da tutti quelli che hanno ritenuto d’intervenire. Penso alla Regione che non mi pare l’abbia citato, e neanche l’Asrem e Neuromed che si è affrettata a dire che il posto letto c’era ma che in realtà l’Asrem non ha ritenuto rinterpellarla per avere questa disponibilità. È tutto chiaro, è tutto fin troppo chiaro” ha concluso ironicamente l’avvocato. Intanto si attendono le decisioni degli ispettori ministeriali inviati a Termoli dal Ministro della salute Giulia Grillo e, soprattutto, gli esiti delle indagini in corso alla Procura della Repubblica di Larino.

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