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domenica, Maggio 5, 2024

Il Pd riparte dall’Assemblea regionale: Venittelli chiede unità e confronto. A Termoli scoppia il caso Sciandra estromesso dalla maggioranza

AperturaIl Pd riparte dall'Assemblea regionale: Venittelli chiede unità e confronto. A Termoli scoppia il caso Sciandra estromesso dalla maggioranza

Il Partito Democratico come unica forza di opposizione a livello nazionale ma anche regionale dove regna la pace silenziosa del Movimento 5 Stelle e si consolida l’asse con Roma dopo la formazione del nuovo Governo”. Così la presidente dell’Assemblea regionale del Pd, Laura Venittelli, ha delineato il quadro politico in vista dell’appuntamento di sabato 16 giugno a Campobasso. Un’assemblea ritenuta come la più importante per il futuro perché – ha osservato l’ex deputata – “guardare indietro serve solo a verificare gli errori commessi e ad analizzare i dati rispetto alle aspettative deluse in una regione governata dal centrosinistra”. Da qui l’invito all’unità per un partito che – ha aggiunto Venittelli – fa della diversità una ragione di esistenza ma può però sviluppare un dibattito interno forte e fare sintesi sui territori: “Un dibattito aperto, schietto, ma soprattutto una ripartenza importante all’insegna dell’unità per recuperare quegli spazi che abbiamo lasciato ad altri con un’apertura ampia, a 360 gradi, ai riformisti che guardano ancora a questo partito”.

Intanto, Laura Venittelli è pronta a seguire la strada dei ricorsi contro la Giunta del neopresidente, Donato Toma, priva di rappresentanze femminili “necessaria per la sensibilità e la diversità che si può dare dal punto di vista delle idee e della partecipazione” e contro l’attuale legge elettorale che andrebbe “a creare un Consiglio addomesticato agli input del Presidente con la possibilità di sospendere gli assessori in via temporanea con i consiglieri che entrano ed escono dal Consiglio”.

E ci sono acque agitate al Comune di Termoli dove il capogruppo del Partito Democratico, Antonio Sciandra, è stato estromesso dalla maggioranza reo – come ha spiegato – di non aver partecipato al Consiglio che ha approvato il via definitivo al tunnel di collegamento tra il porto e il lungomare e di non essersi, di fatto, allineato: “Al Comune di Termoli non c’è più democrazia. Chi la pensa in modo diverso non è accettato” ha sbottato Sciandra che ha ribadito di essere stato sempre favorevole al progetto di riqualificazione ma, al contempo, di voler consentire il referendum “nell’unica città del Molise dove questo esiste ma non viene utilizzato. La gente va sentita nei momenti importanti”. Per Sciandra “Sbrocca non è più il suo sindaco”. Resta ora da capire quale sarà la reazione degli altri consiglieri del Pd dopo la “cacciata” della riunione di maggioranza in cui alcuni consiglieri hanno posto la pregiudiziale al sindaco.

In attesa dell’Assemblea, per cui Sciandra ha auspicato una fase congressuale, e degli sviluppi politici in Consiglio comunale, a Termoli chiude anche la sede del Partito Democratico perché diversi eletti non hanno versato le quote e sostenuto il mantenimento del locale di via Montecarlo.

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