Nessuna offerta per la gestione della piscina comunale di Isernia. Nonostante la rimodulazione del bando, molto più favorevole per gli eventuali imprenditori o società sportive, l’avviso pubblico è andato deserto per la seconda volta. Un vero e proprio ‘buco nell’acqua’ per l’amministrazione comunale di Isernia che stenta a far ripartire l’unico impianto natatorio della città. L’obiettivo dell’amministrazione era, ed è, quello di restituire alla comunità isernina, in tempi brevi, un impianto funzionale e adeguato. Intenti che sembrano sfumare alla prova dei fatti. Tra le novità introdotte con la riedizione del bando: l’allungamento dei tempi di concessione da 20 a 25 anni; la previsione nelle aree destinate all’ampliamento di attività ricreative, ludico-sportive e di ristoro; la possibilità di corrispondere il dovuto della concessione al concedente (Comune di Isernia) a far data dal sesto anno di concessione, per l’intera durata della stessa. Ed anche la possibilità di dilazione delle spese progettuali. Come è noto, l’oggetto dell’appalto prevedeva l’esecuzione di lavori di ristrutturazione, miglioramento sismico, adeguamento igienico-funzionale, nonché la gestione della struttura di proprietà municipale, allo scopo di favorire la pratica sportiva in città, il tutto per la cifra di un milione e duecentomila euro. Una cifra da poter ammortizzare in ben 25 anni, ma l’idea progettuale del comune stenta a decollare, tra lo sconcerto generale della cittadinanza, da anni costretta a recarsi a Venafro per il nuoto. A questo punto sarebbe certamente più opportuno che i lavori di ripristino dell’impianto, per quattrocentomila euro, li finanzi l’amministrazione comunale e poi la gestione – privata o comunale – diventerebbe un discorso da fare in un secondo momento.