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sabato, Aprile 20, 2024

Di Pietro rifiuta la candidatura e gela il centrosinistra. “No, grazie” ha detto, rispondendo in trasmissione a Telemolise

AperturaDi Pietro rifiuta la candidatura e gela il centrosinistra. "No, grazie" ha detto, rispondendo in trasmissione a Telemolise

Di TONINO DANESE

Una doccia gelata per il centrosinistra le parole di Antonio Di Pietro che ha rifiutato la proposta di essere lui il candidato presidente della Regione della coalizione. Il no dell’ex pm è arrivato, forte e chiaro, in diretta, durante la trasmissione di Telemolise Moby Dick in risposta a precisa domanda di Giovanni Minicozzi, autore dello scoop. “No, grazie” ha detto “ sono appena giunto a Montenero e devo potare gli ulivi e curare la campagna”. Una risposta lapidaria, da novello Cincinnato e non ha aggiunto altro.

Una dichiarazione che è stata subito battuta dall’Ansa e ha fatto il giro del web e dei giornali nazionali. Il Tg1 delle 20, ma anche altri tg e autorevoli testate, ieri avevano dato la notizia che Di Pietro era il candidato del centrosinistra nel Molise. Ma di lì a poche ore il gran rifiuto dell’ex Ministro, in esclusiva su Telemolise, ha spiazzato tutti. Dichiarazione dunque arrivata come un terremoto nel centrosinistra molisano, non certo in salute anche dopo il disastro elettorale del 4 marzo, speranzoso nel sì di Di Pietro dopo i passi indietro di Frattura e Fanelli, del Pd e Ruta, di Molise 2.0. Le parole di Antonio Di Pietro hanno spiazzato anche gli ospiti di Moby Dick, la neoparlamentare Giuseppina Occhionero di Liberi e Uguali, Francesco Pilone di Laboratorio Civico, l’avvocato Fausto Parente di Forza Italia e la presidente del Pd regionale Laura Venittelli, la quale così ha commentato a caldo: “Ma è sicuro che è Di Pietro al telefono? Tutta la stampa nazionale ha parlato della sua candidatura e ora lui va a curare la campagna? Mi sembra impossibile! Comunque – ha aggiunto la Venittelli – nel Pd e nel centrosinistra abbiamo personalità in grado di ricoprire il ruolo di candidato Presidente.

Durante la puntata di Moby Dick sono intervenuti anche Aida Romagnuolo della Lega Nord, Nick Di Michele per il Movimento 5 stelle e la coordinatrice di Forza Italia Annaelsa Tartaglione, anche loro sorpresi dalla dichiarazione dell’ex Ministro. Il 24 marzo si avvicina e si dovranno presentate le liste, ma il clima appare sempre più confuso.

Intanto il centrodestra e i Movimenti Civici fanno pressing sul Presidente del Tribunale Enzo Di Giacomo affinchè sciolga la riserva e accetti la candidatura, ma il giudice riflette e prende tempo.

Un appello di responsabilità a tutte le forze politiche civiche e non intenzionate a condividere una piattaforma programmatica finalizzata al salvataggio di una regione che versa in una situazione drammatica, lo ha lanciato, invece, Michele Marone, responsabile dello schieramento moderato Energie per l’Italia e pronto a candidarsi alla presidenza della Regione. Ha ricordato che le unioni si fanno sui programmi e non a tutti i costi senza aver prima condiviso cosa fare e come fare chiedendosi, ad esempio, come possano stare insieme Massimo Romano e Aldo Patriciello che hanno una visione diversa sulla sanità.

 

 

In una conferenza convocata a Campobasso, Marone ha evidenziato due obiettivi urgenti. Il primo è quello di azzerare le liste di attesa in sanità entro sei mesi dall’insediamento e garantire l’assistenza domiciliare agli anziani con la creazione di almeno 300 nuovi operatori sociosanitari. L’altro è quello di un piano straordinario per le infrastrutture per migliorare la viabilità di tutte le aree interne del Molise.

Rinnovamento e onestà – ha osservato Marone – non sono appannaggio dei soli 5 Stelle e in quanto alla competenza, non ne parliamo, mentre – ha concluso – ci sono tante figure e forze politiche responsabili pronte a condividere un programma concreto e realizzabile”.

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