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venerdì, Aprile 26, 2024

Isernia. Bankitalia, economia molisana con il freno a mano tirato: si salva solo chi esporta

AttualitàIsernia. Bankitalia, economia molisana con il freno a mano tirato: si salva solo chi esporta

Se in Italia la crescita è moderata, in Molise la si percepisce appena. Almeno a livello statistico. Vanno bene solo le grandi aziende grazie soprattutto alle esportazioni – con il settore alimentare e dei trasporti in gran spolvero – ma continuano a soffrire tantissimo le piccole imprese. La domanda interna stenta a rimettersi in moto, con conseguenze facili da immaginare. Basta guardarsi intorno per capire che l’esercito dei disoccupati continua a ingrossare le sue fila, mentre sempre più numerose attività sono costrette ad abbassare la serranda per sempre. Continuano ad andare male il settore delle costruzioni (dopo un periodo di lieve ripresa), idem quello avicolo e dell’abbigliamento, che ancora scontano il tracollo dell’Arena e della Ittierre. Pur tra qualche timida luce, il rapporto della Banca d’Italia sull’andamento dell’economia nella nostra regione nel primo semestre 2017 conferma un andamento poco rassicurante. I dati sono stati illustrati dal direttore della filiale di Campobasso di Bankitalia, Dealma Fronzi, durante un incontro organizzato nella sede della Prefettura di Isernia: “Nella prima parte dell’anno – ha detto – in Molise l’attività economica ha continuato a espandersi in misura moderata. Nell’industria in senso stretto l’attività è cresciuta soprattutto per le imprese più grandi e con una maggiore apertura ai mercati esteri. Il contributo della domanda interna è rimasto poco vigoroso. Le esportazioni si sono ridotte, risentendo del sensibile calo delle vendite all’estero dell’industria metallurgica, caratterizzate da un’elevata volatilità. Il processo d’accumulazione di capitale rimane debole, frenato dalle ancora incerte prospettive di domanda. Nelle costruzioni il riavvio della produzione stenta a consolidarsi, mentre nel terziario il livello d’attività economica rimane nel complesso debole”. Nel complesso sono peggiorate le condizioni del mercato del lavoro. Dopo un periodo di crescita, nei primi sei mesi dell’anno l’occupazione ha fatto registrare ancora un calo: “Le condizioni del mercato del lavoro – ha detto ancora Dealma Fronzi – sono peggiorate. Nei primi sei mesi dell’anno l’occupazione si è ridotta dopo un triennio di significativa crescita. Le persone in cerca di occupazione sono aumentate, riflettendo anche il ridimensionamento della popolazione precedentemente inattiva”. Questa invece la situazione sul fronte del credito: “Nei primi mesi dell’anno il credito in regione ha continuato a diminuire. La flessione ha interessato il settore produttivo, dove i programmi di investimento ancora esigui e le condizioni di liquidità favorevoli hanno concorso a contenere l’espansione della domanda di finanziamenti; è invece proseguita la crescita dei prestiti alle famiglie. La qualità del credito è migliorata sia per le imprese sia per le famiglie; il deterioramento dei prestiti si è ridotto, attenuando – ha concluso il direttore della filiale di Campobasso di Bankitalia – il divario con i valori nazionali e con quelli raggiunti prima dell’insorgere della crisi”.

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