L’appuntamento è fissato lunedì alle 10.30 in piazza Pr
efettura a
Campobasso. Una manifestazione popolare dei paesi limitrofi al Comune
di San Giuliano di Puglia per dire ‘no’ all’utilizzo del villaggio
provvisorio costruito all’indomani del terremoto come centro di
accoglienza per migranti.
Non si tratta di una questione di numeri, 500, 250 o altro e non della
modalità di gestione, ultima in ordine di tempo, quella di un centro
per rimpatrio volontario. Il ‘no’ dei sindaci e delle comunità
riguarda la destinazione d’uso delle oltre duecento casette e delle
opere già realizzate. In manifestanti arriveranno nel campoluogo di
regione in pullman o in macchina da Santa Croce di Magliano,
Colletorto, Bonefro, Rotello, Montelongo e dai centri che vorranno
condividere questa linea pacifica.
Obiettivo manifestare in piazza e incontrare il prefetto, Maria Guia
Federico, per rappresentare le ragioni della protesta e chiedere, in
sostanza, di bloccare il progetto.
Una vicenda e una possibilità ancora da chiarire con una gara
d’appalto da circa tre milioni di eur
o già aggiudicata per adeguare
tutto il villaggio e capire nel dettaglio le intenzioni del Governo
centrale e ridiscutere la convenzione già siglata tra la Prefettura e
il Comune di San Giuliano dii Puglia.
Un fronte del ‘no’ che, tuttavia, solo negli ultimi tempi si è
consolidato dai centri limitrofi con apposite delibere approvate dai
rispettivi Consigli e un ragionamento condiviso, quello di numeri
troppo grandi e di un impatto sociale troppo forte, a ridosso di un
centro troppo piccolo e in un’area collegata male e priva di adeguati
presidi sanitari e di sicurezza rispetto a un progetto di questo tipo.
L’unica alternativa considerata dai Comuni, ma comunque non al
villaggio, è quella del sistema Sprar già attivo a Santa Croce di
Magliano con una ventina di persone ospitate in paese.
