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giovedì, Aprile 25, 2024

Vertenza Seac, corsa contro il tempo per scongiurare i licenziamenti. Il Consiglio comunale di Campobasso approva un ordine del giorno

AttualitàVertenza Seac, corsa contro il tempo per scongiurare i licenziamenti. Il Consiglio comunale di Campobasso approva un ordine del giorno

di Piacentino Salati

“Il Sindaco e la Giunta comunale devono intervenire con immediatezza nei confronti della Regione Molise e della SEAC, concessionaria del servizio, al fine di individuare ogni possibile soluzione per scongiurare i licenziamenti paventati”.

Questo, testualmente, il dispositivo dell’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Campobasso su cui c’è stata una convergenza di intenti di maggioranza e minoranza a Palazzo S. Giorgio.

La questione è quella, nota, delle vertenza Seac, la società che gestisce, in concessione dal Comune di Campobasso, il trasporto pubblico urbano e che, oltre a decidere una sensibile riduzione delle corse, ha disposto il licenziamento – che acquisterà efficacia nei prossimi giorni – di 8 lavoratori.

Ciò in quanto – come ha fatto sapere l’amministratore delegato della società, Costantino Potena –  con la legge finanziaria 2017 la Regione Molise ha stabilito la riduzione del 30% del finanziamento per il costo del servizio urbano della città di Campobasso. La Seac a gennaio ha iniziato la procedura per il licenziamento collettivo di circa 10 unità. Successivamente, dopo diversi incontri tra le parti, la riduzione è passata al 25% e poi, da luglio, al 10%, fino al 31 dicembre 2017. Il contratto di servizio tra Comune e Seac è stato ancora una volta prorogato fino al 31 dicembre prossimo, in attesa della gara per l’affidamento dell’appalto.

Il “taglio” delle corse sarebbe un effetto della riduzione dei chilometri rimborsati come da contratto, che sono 920 mila rispetto al milione e 88mila dello scorso anno. L’altro effetto sarebbe quello della procedura di licenziamento per 8 lavoratori.

Il condizionale è d’obbligo perché i contorni della vicenda non sono mai stati del tutto chiari. Perché, ad esempio, la società licenzia 8 lavoratori con un taglio del 10% del finanziamento mentre ne avrebbe licenziati circa 10 con il taglio originario del 30%?

Una delle tante domande rimaste inevase.

I punti fermi sono tre.

La Regione Molise ha ridotto, con la legge finanziaria di quest’anno, il finanziamento per il trasporto pubblico locale, che è una delle materie su cui la stessa ha costituzionalmente competenza, “scaricando”, nel caso di specie,  il problema sul Comune di Campobasso.

Il Comune di Campobasso non ha risorse economiche per “coprire” quel 10% di finanziamento “tagliato” dalla Regione Molise.

La Seac ha deciso di sopprimere molte corse dei bus a Campobasso (specie quelle delle contrade, con difficoltà enormi per chi deve raggiungere il centro cittadino)  e mandare a casa 8 lavoratori.

Adesso è una corsa contro il tempo per scongiurare i licenziamenti. I lavoratori Seac, da lunedì scorso, presidiano ad oltranza la sede di Palazzo S. Giorgio. Sono loro le prime vittime della vicenda. Insieme ai cittadini a cui non viene pienamente assicurato un servizio pubblico essenziale. Nelle ultime ore  gli appelli del Vescovo di Campobasso, Bregantini e del consigliere regionale, Petraroia, per scongiurare i licenziamenti.

Diverse, ed a diversi livelli, le responsabilità.

Il servizio potrebbe essere organizzato diversamente, con un contratto di appalto più rispondente ai bisogni della collettività e senza pregiudizio per lavoratori ed utenti.

Ma la principale responsabilità va imputata, nei fatti,  al vertice politico della Regione Molise che ha deciso di non finanziare come gli anni scorsi un servizio – quello del trasporto urbano a Campobasso – che per caratteristiche del territorio e per essere il punto di riferimento anche dell’hinterland del capoluogo, ha bisogno di maggiori attenzioni. Soprattutto economiche. Invece si continua con la politica dei tagli ai finanziamenti per i servizi che Enti ed Amministrazioni locali devono fornire ai cittadini.

Una scelta che continua a dimostrarsi scellerata.

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