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venerdì, Marzo 29, 2024

Incendi di Termoli: scenario desolante al Nucleo Industriale. Sindaco di Guglionesi: “Abbiamo avuto paura”

AttualitàIncendi di Termoli: scenario desolante al Nucleo Industriale. Sindaco di Guglionesi: "Abbiamo avuto paura"

Il giorno dopo l’incendio che ha divorato gran parte della vegetazione del Nucleo Industriale di Termoli, quel che resta è impressionante. Le distese di terra nera bruciata, gli alberi e le canne incenerite danno il senso, desolante, di quello che è successo. Ancora questa mattina diversi focolai con i vigili del fuoco impegnati nelle bonifiche. Molte aree del Nucleo sbuffano ancora fumo, ma intorno ormai è già stato tutto divorato dai roghi che hanno interessato più zone contemporaneamente e che con il vento bollente di garbino prezioso alleato in poco tempo hanno reso la situazione incontrollabile. L’incendio più grave è scoppiato all’interno del perimetro della Fiat intorno all’ora di pranzo, dove un capannone usato come deposito è andato a fuoco insieme a due rimorchi che erano parcheggiati nell’area facendo levare una nube di fumo nera e intensa. Le fiamme hanno coinvolto anche il vicino magazzino dell’Albasan, la ditta che si occupa delle pulizie all’interno dello stabilimento e dove si trova anche una sorta di stoccaggio di olii usati. L’azienda è stata evacuata e il pericolosissimo incendio domato solo intorno alle 17 dopo l’arrivo del Canadair. Le fiamme nel frattempo sono risalite verso Difesa Grande, dove hanno lambito le pareti della scuola e la zona del Bingo in via delle Acacie dove i residenti hanno vissuto ore di terrore con le fiamme altissime davanti casa. Incendi sono scoppiati anche a ridosso della statale 16, nella zona di Punta di Pizzo, vicino alla ferrovia. Strade, binari e autostrada sono state chiuse per molte ore, lasciando l’Italia spaccata in due E’ ormai sera quando l’emergenza incendi è rientrata. Dopo il tramonto per diverso tempo ancora i vigili del fuoco sono stati impegnati con nuovi roghi scoppiati tra Rio Vivo e Campomarino, ma con l’intervento di un mezzo aereo dell’esercito è stato più facile avere la meglio sulle fiamme. A Rio Vivo i residenti per ore ancora sono stati con il naso all’insù nel timore che le fiamme del costone arrivasse fino alle case, pronti con secchi pieni d’acqua e con pompe a intervenire in supporto al già difficilissimo lavoro dei vigili del fuoco, per i quali in molti casi è stato complicato raggiungere gli incendi. Un pomeriggio lunghissimo e di grande emergenza e dove solo grazie al duro lavoro di soccorritori, volontari e forze dell’ordine si è scongiurato il peggio. Lavoro che però è evidente in molti casi è stato complicato e vanificato dall’assenza di una regia principale in grado di coordinare tutto. A Guglionesi per esempio era pomeriggio quando hanno segnalato l’inizio di un incendio. Lo vedevano dal paese a oltre dieci chilometri di distanza. “Sembrava lontano e invece in meno di un’ora con il forte vento è riuscito ad arrivare fino in paese – ha raccontato il sindaco Leo Antonacci – Abbiamo subito chiamato aiuto, ma non c’erano uomini e mezzi. Erano tutti impegnati a Termoli. Abbiamo cercato di predisporre delle misure di sicurezza, abbiamo attivato le pompe e bagnato i terreni circostanti, ma il fuoco è arrivato lo stesso e quando è arrivato ha fatto davvero paura” questo il suo racconto. Strade invase dal fumo e aria irrespirabile fin dentro i vicoli del borgo con le fiamme che hanno divorato ettari ed ettari di vegetazione arrivando fino alle case. La Zona del Portello e di via Milano quelle più a rischio dove le fiamme sono arrivate fino alle case. Diverse le famiglie evacuate. “Devo ringraziare tutti i cittadini e i volontari che si sono adoperati con secchi e pompe, è stata davvero una situazione molto difficile” ha concluso il sindaco. Estenuante il lavoro dei vigili del fuoco in paese, ma solo con gli idranti impossibile avere la meglio sulle fiamme. Solo l’arrivo del canadair quando ormai era quasi sera ha permesso di spegnere tutto.

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