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giovedì, Marzo 28, 2024

Centri salute mentale: Molise al palo

AperturaCentri salute mentale: Molise al palo

di Piacentino Salati

Nel Molise sono solo 3 i centri diurni per la salute mentale. C’è, poi, un solo centro per i malati di alzheimer. Nessun centro, in regione, invece, per l’autismo. E’ quanto emerge dal rapporto nazionale “Fuori dall’ospedale, dentro le mura domestiche. Monitoraggio dei servizi sul territorio” realizzato da Cittadinanzattiva e Tribunale per i diritti del malato.

Sigle e modelli diversi, offerte di servizi disomogenee, aiuto domiciliare a rischio per qualità e quantità, anche per quanto riguarda la salute mentale. Questa la situazione fotografata dall’indagine nazionale e, secondo lo studio, il complesso dei servizi sanitari sul territorio, garantito dalle regioni, appare poco aderente alla “Legge Balduzzi” (che ha introdotto, tra l’altro, molte novità per la razionalizzazione dell’attività assistenziale e sanitaria), al “Piano delle cronicità e al “Patto per la salute”.

Alcune regioni stanno realizzando due sole forme aggregative sul territorio (Aft Aggregazioni Funzionali Territoriali e Uccp Unita’ Complesse di Cure Primarie ) come previsto dalla legge Balduzzi. Altre regioni, invece, hanno mantenuto i precedenti assetti organizzativi.

L’indagine è stata condotta tramite questionari rivolti agli assessorati regionali, alle direzioni di aziende sanitarie, ai responsabili di distretto, ai responsabili di unità complesse di cure primarie. Sentiti anche 1800 pazienti.

Di fronte a confusione, difformità, ritardi e iniquità nell’offerta di servizi sanitari territoriali che abbiamo rilevato, cause di profonde disuguaglianze nell’accessibilità e qualità dell’assistenza e delle cure, abbiamo una proposta chiara. Abbiamo bisogno di poter contare non solo sull’ospedale (che rimane punto di snodo fondamentale), ma di trovare nel territorio un punto di riferimento affidabile e presente sempre”. A dichiararlo, Tonino Aceti, Coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva.

Lo studio si sofferma anche sullo stato dei servizi psichiatrici, in particolare i centri diurni per la salute mentale sono in media 29,8 per Regione (sul campione intervistato). Ma il Molise, come detto, ne ha solo 3, contro i 69, ad esempio, della Toscana passando per i 21 di Puglia e Piemonte e i 28 dell’Emilia Romagna.

Lo stesso vale per i centri per l’alzheimer. In Molise uno contro i 109 del Veneto, ad esempio. 

I dati sono, dunque, negativi proprio per quanto concerne quel potenziamento dei servizi sanitari extraospedalieri sul territorio che è stato sbandierato, in Molise, come il fulcro dell’offerta del contestatissimo piano operativo sanitario. Meno ospedale e più territorio, si è detto per giustificare i tagli. Ma – i dati relativi ai servizi per la salute mentale riferirti al Molise – confermano che l’offerta è disastrosa a qualsiasi livello. Unici a beneficiare del piano operativo sanitario, ora approvato con legge dello Stato, sono i privati che hanno visto aumentare i posti letto in convenzione.

Per quanto riguarda l’offerta di servizi sul territorio fanno da capofila, per numerosità di hospice, Lazio, Emilia Romagna, Veneto e Toscana; gli “ospedali di comunità” sono una caratteristica della Toscana (41 strutture); il Lazio ha investito sulle unità riabilitative territoriali. Le Residenze Sanitarie Assistenziali (Rsa) sono più numerose in Veneto (789), Piemonte (605) e Toscana (319) ma, se si considera che nelle restanti regioni il numero di RSA è mediamente meno di un decimo della Toscana, qualcosa sull’offerta territoriale certamente non torna.

E il Molise, il Molise – sotto questi aspetti – non esiste. O quasi.

 

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