di PASQUALE DI BELLO
Quello delle transazioni per i debiti Asrem è un mistero che più passa il tempo e più si infittisce. La somma di questa voragine, che sembra non avere fine, è da capogiro: 430 milioni di euro. Le transazioni in questione sono state affidate ad un gruppo di lavoro composto da legali e tecnici la cui direzione è stata affidata all’Avv. Demetrio Rivellino, presidente dell’Ordine degli avvocati di Campobasso. Con determina del Direttore generale della Salute, Lolita Gallo, lo scorso 27 giugno sono stati assegnati dalla Regione all’Asrem altri 59 milioni da ultilizzare in via transattiva per le pretese di clienti e fornitori i quali, evidentemente, sono ricordi in modo massiccio all’accordo bonario con la Regione. Una scelta, evidentemente, che permette di incassare fior di milioni senza tanti grattacapi. Se però è chiaro il motivo che spinge i creditori a trovare un accordo con il gruppo presieduto dall’avvocato Rivellino, non è ben chiaro perché quest’ultimo dovrebbe occuparsi di questioni spinose e scivolose a costo zero. O almeno questo è quanto secondo indiscrezioni trapelate dalla stessa Asrem avrebbero in mente gli alti papaveri regionali. Del compenso spettante all’avv. Rivellino non vi è traccia nella robusta documentazione regionale relativa all’argomento, come non vi sono riferimenti né per gli altri componenti del gruppo né per l’ex Gip di Mani Pulite, Maurizio Grigo, chiamato lo scorso anno ad integrare la pattuglia di esperti (otto persone in tutto) nella veste di autorità regionale in materia di legalità, trasparenza amministrativa e buona amministrazione.
Allora, posto che non si tratta di otto samaritani che scappati dalla Palestina hanno messo le tende in Molise, Frattura, i vertici dell’Asrem e lo stesso Avv. Rivellino non possono continuare a sottrarsi alla domanda: qual è la parcella per tali servigi spinosi e scivolosi in favore della Regione? Sempre secondo le medesime indiscrezioni, pare che stiano volando nell’aria richieste milionarie per le quali si paventa anche il ricorso in giudizio.
C’è solo un modo per sgombrare il campo da equivoci: gli interessati parlino, poiché prestazioni gratuite per tali questioni non solo non esistono al mondo ma, qualora esistessero in Molise, certificherebbero un principio da Repubblica delle banane: quello del lavoro non retribuito. Allora, signor presidente della Regione, quanto ci costa questo gruppo di luminari?
