Comitato ‘No tunnel’ scrive a Prefetto e Procura: “Ritardi eccessivi sulla richiesta di referendum”

Il comitato referenderario ‘Termoli No Tunnel’ si rivolge nuovamente a Prefettura e Procura della Repubblica. Una nota di diffida, resasi necessaria -scrivono – a seguito della risposta definita ‘inappropriata ed elusiva’ da parte della presidente del consiglio comunale di Termoli Manuela Vigilante sulla richiesta di pronunciamento sul referendum consultivo riguardo alla realizzazione del tunnel, che tarda ad arrivare. Nella diffida, rivolta anche alla presidenza dell’assise, si ricorda che sussiste l’obbligo specifico di pronunciamento nei riguardi della richiesta referendaria e l’obbligo di convocare la competente Commissione. Nel caso di inadempienza bisogna portare l’argomento in consiglio comunale per evitare che proprio il ritardo della valutazione sul referendum impedisca che lo stesso venga realizzato. Nella diffida si chiede al Prefetto di “prendere atto di tali comportamenti e di provvedere nell’ambito dei suoi poteri a imporre l’iter procedimentale per l’esame in consiglio della proposta referendaria, nominando se fosse necessario un commissario in via sostitutiva per tali adempimenti”. Allo stesso modo si chiede al procuratore della Repubblica di intervenire per valutare se ci sono risvolti penali, così da potersi costituire parte civile e chiedere un possibile risarcimento al Comune. Insomma il comitato non ha affatto deposto le armi nonostante l’Amministrazione continui sulla sua strada con il progetto del tunnel e di riqualificazione del centro, affidato in via provvisoria alla ditta di Castelpetroso De Francesco Costruzioni. Dal comitato si dicono rammaricati per dover ricorrere nuovamente a simili diffide e accusano l’Amministrazione Sbrocca di non saper dare seguito a percorsi democratici e partecipativi anche se previsti dal regolamento e dallo statuto comunale”