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domenica, Aprile 28, 2024

La testimonianza di Pompeo Barbieri alla veglia di Papa Francesco con i giovani. “Grande emozione”

AttualitàLa testimonianza di Pompeo Barbieri alla veglia di Papa Francesco con i giovani. "Grande emozione"

L’emozione di Pompeo Barbieri nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma tra i giovani di tutto il mondo e un messaggio significativo che ha rinnovato l’invito a non arrendersi mai e ad affrontare la vita con coraggio e speranza. Papa Francesco ha preso appunti durante la sua testimonianza prima di alzarsi e di raggiungerlo per stringergli la mano con un sorriso che vale più di mille parole. L’intervento del giovane di San Giuliano di Puglia sopravvissuto al crollo della scuola Jovine nel corso della veglia di preghiera con Papa Bergoglio in preparazione alla Giornata mondiale della gioventù che si terrà a Panama nel gennaio del 2019. Pompeo, che oggi ha 23 anni, ha ripercorso la sua vita, partendo da un normale giorno di scuola che ha cambiato per sempre la sua vita.La testimonianza del giovane di San Giuliano di Puglia e di quella di Marialisa, suora di 30 anni, hanno scandito un messaggio forte e condiviso per ricordare le prove della vita, l’impegno delle persone che ci sono vicine e l’affidamento a Dio senza paura.

“Alle 11.32 – ha affermato Pompeo – una scossa violentissima ha fatto tremare tutto. La classe ci è crollata addosso. In un attimo siamo stati sepolti da un cumulo di macerie”, ha ricordato , ripensando ai vigili del fuoco che ”mi hanno trascinato fuori e mi sono risvegliato in ospedale. Sono stato in pericolo di vita per tre mesi. Solo dopo – ha proseguito – i miei genitori mi hanno raccontato che la maestra e 27 compagni erano morti sotto quel crollo”, tra loro anche il cugino di Pompeo. “Io ero vivo, mentre loro non c’erano più… perché?”, si è chiesto. Lo sconforto, la voglia di reagire, la consapevolezza “che dovevo vivere anche per chi non poteva più farlo”. “Così, anche quando mi hanno detto che non avrei più camminato, ho affrontato la cosa con più coraggio”, ha aggiunto Pompeo, ammettendo che “ero diventato più forte e mi sentivo inattaccabile”. A 18 anni, invece, un problema lo costringe ad entrare in dialisi: “Mi sono sentito perso e ho pensato che non era giusto”. “Anche quella volta sono stato fortunato perché mio padre mi donò il suo rene”, ha raccontato Pompeo, rivelando che “non cambierei quasi nulla della mia vita e di quella tragedia, vorrei solo che i miei amici fossero qui, solo questo”. “Questa sedia a rotelle mi ha insegnato a vedere la bellezza nelle piccole cose e mi ricorda ogni giorno la fortuna che ho”, ha confidato, confessando che “ho un sogno: partecipare alle paralimpiadi”.

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