di ANNA MARIA DI MATTEO
Il sindaco di Campobasso Battista e la sua Giunta nel mirino. L’emergenza scuole, come era prevedibile, è scoppiata con tutta la sua gravità e l’amministrazione comunale è finita sotto l’attacco delle opposizioni ma anche degli alunni del liceo artistico Manzù che dovranno lasciare la loro scuola, inaugurata poco più di un anno per essere trasferiti in via Roma. Non solo: ci sono i genitori degli alunni della primaria don Milani che attendono di sapere dove andranno i bambini dopo il 15 gennaio. Nel frattempo, vale la pena ricordarlo, i bambini di via Leopardi continuano a frequentare le lezioni con i turni pomeridiani. Una storia che va avanti dagli inizi di novembre. Senza considerare, poi, i doppi turni dei bambini di via D’Amato ai quali l’amministrazione comunale ha promesso la nuova sede di via Berlinguer che dovrebbe essere pronta a gennaio.
Una situazione divenuta insostenibile, un vero e proprio caos secondo le opposizioni che chiedono il conto al Comune. E chi si aspettava risposte o soluzioni dalla riunione della Commissione Lavori pubblici è rimasto deluso. Oltre ai genitori della don Milani, anche i consiglieri di Democrazia popolare Pilone e Cancellario si sono detti amareggiati ed hanno accusato la Giunta Battista di immobilismo rispetto ad un problema, quello della sicurezza degli edifici scolastici che invece dovrebbe avere la priorità su tutto il resto.
L’amministrazione, è l’accusa, ad oggi non è riuscita a fornire una risposta sul destino degli alunni della Don Milani, non ha fornito le certificazioni sulla scuola Petrone che ospita i bambini di via Leopardi e non ha ancora inoltrato formale richiesta, alla Regione, di istituire una task force regionale per affrontare l’emergenza. Insomma, una bocciatura su tutta la linea, a giudizio dei consiglieri di opposizioni che d’ora in avanti non faranno più sconti. E se entro il 15 gennaio Battista non avrà fornito soluzione ai doppi turni della don Milani, i consiglieri di minoranza presenteranno una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco , «non potendo più tollerare un atteggiamento di chiusura nei confronti di un problema non più rinviabile», hanno concluso Pilone e Cancellario che tornano a sollecitare una nuova riunione urgente della Commissione Lavori pubblici. Dall’amministrazione nel frattempo tutto tace. Un silenzio che non fa che peggiorare una situazione già particolarmente preoccupante.
