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domenica, Maggio 5, 2024

Zuccherificio: partenza a singhiozzo per la trasformazione. E in fabbrica gira un manifesto funebre

AttualitàZuccherificio: partenza a singhiozzo per la trasformazione. E in fabbrica gira un manifesto funebre

zuccherificio_di_termoliFalsa partenza per lo Zuccheficio del Molise dove questa mattina è iniziata la trasformazione delle barbietole, salvo poi essere improvvisamente bloccata. A quanto pare c’è stato un problema con le caldaie oltre a mancare addetti al primo soccorso, necessari anche per una campagna di soli due giorni. E così la fabbrica è stata spenta appena poche ore dopo la sua accensione. Una corsa contro il tempo per farla ripartire perchè le bietole sono state consegnate e rischiano di marcire. Il piazzale è pieno e sono stati riempiti anche quasi due silos, pronti per la trasformazione. Gli operai richiamati a lavoro, allo stesso tempo, sono disorientati: da una parte vivono il destino ormai segnato dello Zuccherificio con lo spettro del licenziamento, dall’altro assistono a spese ai loro occhi incomprensbili come l’acquisto di nuovi dispositivi per lavorare come guanti, tappi, tute anti calore per quella che sarà con molta probabilità l’ultima campagna. O come l’acquisto di motoseghe e decespugliatori per pulire le aree verdi intorno alla fabbrica. Tra i lavoratori è stato diffuso un manifesto funebre con la foto delle bietole sul piazzale della fabbrica: 1969-2016 “In seguito alle tante ferite ricevute dopo una lunga agonia è venuto a mancare lo Zuccheficio del Molise”, segnale che ormai si sono perse le speranze. Lo sa bene Antonio Di Lisio, rsu della Cgil e da sempre in prima linea sulla vertenza dello Zuccherificio, dai tempi dell’Ocm Zucchero, la riforma europea che ha tagliato le gambe agli stabilimenti italiani. “Quanti consigli monotematici con i nostri politici, sempre la stessa storia, stiamo lavorando per voi – scrive Di Lisio in una nota -. Non sono servite le manifestazioni, non sono servite le lettere a Mattero Renzi, al ministro Martina, all’europarlamentare Pittarella, ai nostri parlamentari molisani. Abbiamo chiesto di intervenire – continua – di diversificare per rimanere in vita. Tutti in silenzio, solo tavoli sterili. Solo promesse su promesse, come quelle elettorali. Abbiamo più volte sentito dire ‘non vi lasceremo soli’. Ecco oggi è la prova di tutte le chiacchiere spese al vento”. Uno sfogo amaro quello del sindacalista che augura al Molise e ai suoi colleghi, molti in età avanzata, di riprendersi la propria dignità da soli, senza obblighi verso nessuno.

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