7.5 C
Campobasso
venerdì, Aprile 26, 2024

Il caso-Larino: “Tutta colpa del piano sanitario”. Parola di Merlino e di Mago Maghello

Idee e opinioniIl caso-Larino: "Tutta colpa del piano sanitario". Parola di Merlino e di Mago Maghello

vietri-larino1di CLAUDIO DE LUCA

Le ascendenze linguistiche partenopee, espressive al punto di essere diventate uno dei ricchi doni trasferito ai Molisani dal Regno di Napoli, vanno prestando da tempo al lessico della politica locale modalità comunicative che ascendono a dignità curule quando pronunciate dall’afàsico primo cittadino di Larino. E’ accaduto nel caso delle parole sprecate per “Oculistica”, il Reparto del “Vietri” che – nel giro di un pomeriggio e di una notte – non è stato più trasferito (armi, bagagli e personale medico e paramedico) al “S. Timoteo” di Termoli. A tale proposito il primo cittadino ha annunciato che si sarebbe trattato soltanto di voci, frutto di una interpretazione del Direttore sanitario Vitale, poi “sanate” dall’intervento taumaturgico del Capo della “Fabbrica delle idee” postosi immediatamente in contatto col Presidente Frattura. La felice risoluzione vorrebbe dimostrare che a Larino tutto è sempre bell’e pronto. Qui c’è un giardino politico incantato in cui la vita scorre facile perché l’unica fatica richiesta è quella di prendere il cellulare per raccogliere i frutti che la vilipesa popolazione frentana si attende dai gestori della cosa pubblica. Insomma il telefono non piange, piuttosto allunga le diottrie. Eppure a me viene da pensare che il Sindaco abbia “sputato” in solitudine, usando i suoi Cittadini come bersaglio. Pur dando atto della ricchezza della casistica recata in proposito dalla Càbala (“sputo semplice”, 32; “sputare a terra”, 52; “sputare in faccia”, 9; “veder sputare”, 23 …), e riconoscendo che una volta l’atto di “umettare” non aveva la valenza assunta odiernamente (si pensi, ad esempio, alla importanza del gesto contro il malocchio), per quanto riguarda Oculistica, poiché gli “umettati” saremmo noi, la mente va al personaggio di Rafaniello nel “Montedidio” di Erri De Luca:”L’italiano è una lingua senza saliva. Il napoletano, invece, tiene uno sputo in bocca che fa attaccare bene le parole”. Ebbene per la storia dell’ospedale il primo cittadino frentano ha usato la bocca come i partenopei. Deve aver pensato che uno sputo, se utilizzato per attaccare una suola di scarpe, non va bene; usato per parlare, può diventare un toccasana. Peccato solo che “mettere no poco de sputazza mpronta a lo dito – “Guida pratica del dialetto napoletano” di Marulli e Livigno (1877) – fa solo abbedé d’azzeccarla nfaccia a lo muro”, visto che, col tempo (magari già dopo l’èsito, positivo per il “sì”, del referendum costituzionale di ottobre), si sarà trattato di un rimedio privo di effetti, tale da mostrare come certi funambolismi verbali ospedalieri rappresentano delle cadute di tono sia per l’intelligenza di chi li usa che per quella di chi ne sia rimasto destinatario. “L’ospedale rimane un presidio di eccellenza che – con la Camera iperbarica, la riabilitazione, la medicina interna, la Residenza per anziani, la dialisi, i Centri trasfusionale, di diabetologia, di radiologia, il Laboratorio di analisi ecc. risponde alle esigenze di un territorio vasto, frenando la mobilità passiva ed attraendo l’utenza delle zone limitrofe”. Il peana sindacale conclude con i rituali ringraziamenti al Presidente Frattura, “per la decisione assunta nella risoluzione del problema”. Qui si conclude il clangor di bùccine del Sindaco di Larino che se la dormiva alla grossa nel nebbioso porto di Palazzo ducale; ma che poi, grazie all’imbeccata di un “blogger” locale, ha potuto avere un veloce scambio di vedute (e forse pure di verdure) col Pgr e tutto si è concluso (?) con una curiosissima circonvoluzione verbale che ha visto la lingua di quest’ultimo involtolarsi nel cavo orale per rendere una dichiarazione a cui non sono state estranee le turbate e decise reazioni della pubblica opinione larinese e quella del comprensorio frentano. Chi scrive dice “Sperem!”. Purtroppo la vera notizia è che quei due ci hanno messo su solo il cappello; e questa volta dobbiamo essere noi a cavarci il copricapo difronte a due consumati attori che meritano, sia pure travestiti da Merlino e da mago Maghello. Chiudo con l’intelligente osservazione di donna Olimpia Frangipane (su “Face book”):”Non è strabiliante che in Molise possa essere disposto per errore il trasferimento di un intero reparto da un ospedale all’altro per un’errata interpretazione del Piano operativo sanitario?”.

Ultime Notizie