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domenica, Maggio 5, 2024

Sfilata dei Misteri, il rito si ripete da quasi tre secoli

AttualitàSfilata dei Misteri, il rito si ripete da quasi tre secoli

misteri11di ANNA MARIA DI MATTEO

Da quasi tre secoli il rito si ripete con tutto il suo fascino, la sua suggestione, la sua magia. E’ la sfilata dei Misteri, l’anima delle festività del Corpus Domini, a Campobasso.
L’edizione 2016 è stata archiviata con un boom di presenze, con migliaia di persone arrivate anche da fuori regione, oltre che da tutto il Molise, per ammirare i tredici Ingegni, costruiti da Paolo Savero Di Zinno , sfilare per le vie della città.
Ad aprire il corteo, puntuale come da programma alle 10, il Mistero di Sant’Isidoro. E’ stato il primo ad uscire dal Museo dei Misteri, dove gli ingegni sono custoditi gelosamente nel corso dell’anno. Via via, a seguire, tutti gli altri.
Un corteo di veri e propri quadri viventi, con gli angeli sospesi, i diavoli neri che fanno impressione e non solo ai bambini, i santi, le madonne e la donzella, quest’anno interpretata da Katiana Capobianco. A sostenere il loro peso e quello dei banchetti e le strutture in ferro ed acciaio, ci sono i portatori. Per il secondo anno consecutivo, anche quest’anno i capisquadra hanno portato al collo il foulard delle confraternite di appartenenza, con i simboli dei Trinitari, dei Crociati e di San’Antonio Abate. Gli stessi simboli con i quali è stato addobbato l’intero centro storico, che poi è il cuore della città.
Una tradizione che per i cittadini di Campobasso, racchiude un forte senso di appartenenza. Un rito, un legame forte che la città conserva con la propria storia grazie all’impegno messo in campo dalle associazioni Misteri e Tradizioni e Crociati e Trinitari.
Il corteo ha sfilato lungo le vie della città, senza intoppi. Grazie al clima non particolarmente caldo ed assolato, la sfilata è andata avanti in maniera più spedita, rispetto al passato, fermandosi, in perfetto orario, alle 13, davanti alla balconata del Comune.
Da lì, il vescovo Bregantini ha rivolto il suo messaggio alla città. Accanto a lui c’erano il sindaco Battista, il presidente del Consiglio Comunale Durante e la Giunta. Tutti visibilmente soddisfatti ed emozionati di fronte ad una piazza gremita come non si vedeva da anni. Dopo la benedizione dei tredici ingegni, il corteo si è rimesso in marcia, per far ritorno a casa, nel Museo di via Trento, pronto ad accogliere di nuovo e custodire le macchine del Di Zinno, in attesa di tornare a sfilare per l’edizione 2017 per far commuovere, emozionare, divertire migliaia e migliaia di persone. Ancora una volta, come accade ormai da quasi tre secoli.

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