di ANNA MARIA DI MATTEO
A pochi giorni dalla fine dell’anno il senatore Roberto Ruta ha tracciato il bilancio della sua attività parlamentare, un anno impegnativo costellato di importanti risultati portati a casa.
Il parlamentare del Pd ha convocato i giornalisti per fare il punto, «perché – ha detto – è giusto che chi è stato eletto, debba rendere conto ai cittadini di quanto ha fatto nel corso dell’anno».
E così, dopo aver snocciolato cifre sul numero delle proposte di legge, delle mozioni, gli ordini del giorno presentati, Ruta ha anche sottolineato, con un pizzico di orgoglio, di aver ottenuto, un indice di produttività del 113 per cento ed una presenza in aula pari al 97,35 per cento.
Numeri a parte, per il parlamentare molisano è stato un anno che lo ha visto protagonista, con molte battaglie vinte. L’ultima, in ordine di tempo, riguarda la vicenda dei 6.600 precari della sanità italiana, di cui 400 impiegati negli ospedali molisani, che hanno ottenuto il rinnovo dei contratti. Una questione portata all’attenzione del governo da Ruta per trovare una soluzione immediata all’emergenza che si stava delineando.
Ma l’impegno del senatore molisano ha portato a casa altri significativi risultati: l’abolizione dell’Irap, dell’Imu sulla prima casa e sui terreni agricoli. E poi c’è il settore dell’agricoltura per il quale Ruta ha portato avanti una vera e propria battaglia, ottenendo l’inserimento, nella legge di stabilità, di 140 milioni di euro per l’assicurazione contro le calamità naturali, 45 per il rinnovo dei mezzi agricoli, 32 per l’aumento della compensazione Iva per gli allevatori ed i produttori di latte. Ed ancora: l’Italia libera dagli ogm, la legge sull’agricoltura sociale, quella sulle biodiversità e l’introduzione di reati contro l’ambiente.
L’elenco di Ruta è ancora lungo, perché tra le battaglie vinte c’è la fermata alla stazione di Termoli del treno Frecciarossa, l’apertura a Venafro della caserma dei vigili del fuoco, il parziale dietrofront del governo sulla vicenda delle trivellazioni nel mare Adriatico e la riforma istituzionale con il superamento del bicameralismo e l’abolizione del Senato. «Una riforma che non è stata realizzata come avrei voluto, ma che è stata comunque un mio successo personale», ha precisato Ruta. Che guarda già al 2016.
«Nel corso del prossimo anno metterò al centro del mio impegno il Mezzogiorno. Dal 2008 al 2015 sono stati persi posti di lavoro in quantità industriale – ha annunciato il senatore – Nella legge di stabilità sono state introdotte misure a sostegno del Sud, ma è poco, ancora troppo poco. Il mio impegno per il 2016 sarà quello di diventare il martello pneumatico per il governo, perché non è tollerabile che ci sia ancora una Italia a due velocità», ha concluso Ruta.
