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sabato, Maggio 4, 2024

Sanità, sul piano di riordino il Pd megafono di Frattura

AperturaSanità, sul piano di riordino il Pd megafono di Frattura

fanellidi GIOVANNI DI TOTA

Come un banditore, un suonatore di gran cassa, un aiuto regista col megafono. Il segretario regionale del partito democratico non perde occasione per fare l’eco a ciò che gli arriva all’orecchio da palazzo Vitale, in via Genova a Campobasso.

E’ accaduto anche sull’esito dell’incontro a Roma tra Frattura e i tecnici dei ministeri sul piano proposto dal commissario ad acta su come sarà la sanità in Molise da qui al 2018.

Micaela Fanelli ha superato l’entusiasmo del governatore e come il cine giornale Luce ha commentato: tavoli romani e assunzioni precari, il Molise sta ripartendo il gioco di squadra del Pd premia.

La segretaria, che negli ultimi tempi si è messa in mostra per uno scontro durissimo con il deputato del suo partito e suo predecessore in via Ferrari, Danilo Leva, ha spiegato che il ministero della Salute ha approvato il programma operativo presentato al tavolo tecnico, e che proprio i tecnici hanno mostrato apprezzamento per gli sforzi che il governo regionale sta mettendo in campo per raddrizzare la baracca sanitaria.

In mezzo a tutto questo fumo, però, di arrosto non ne è venuto fuori nemmeno un po’. Anche perché, come molti vanno ripetendo in questi giorni – tra cui sindacati, medici, parlamentari – il piano presentato a Roma lo conoscono in pochi. Qualche anno fa, il maggiore partito della sinistra, oggi primo partito di governo, avrebbe discusso, analizzato, proposto modifiche al programma sul riordino della sanità. Che sarebbe stato portato in tutti gli organismi del partito, anche in quelli delle città dove il tema degli ospedali è particolarmente sentito: Agnone, Larino, Venafro.

Di quello che Frattura e D’Innocenzo vanno a proporre a Roma, invece, hanno qualche idea solo i collaboratori più stretti del presidente.

Dal tavolo tecnico non è stata prodotta ancora nessuna relazione sull’ultimo incontro, così trionfalisticamente festeggiato dalla segretaria di via Ferrari.

Lo stesso Frattura, peraltro, ha ammesso che sul piano finanziario bisogna ancora lavorare.

Un recente sondaggio ha rivelato che l’istituzione nella quale gli italiani hanno perso maggior fiducia è quella dei partiti. Li considerano affidabili quattro persone su cento.

Scandali e malgoverno ne hanno decretato la crisi negli ultimi anni. Insieme a una classe politica che ha messo definitivamente da parte gli interessi dei cittadini e guardato non più lontano della punta dei propri piedi.

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