8.2 C
Campobasso
sabato, Maggio 4, 2024

La sanità in Molise: a pagamento e lontano da casa

AperturaLa sanità in Molise: a pagamento e lontano da casa

SONY DSC

di GIOVANNI DI TOTA

Tre poliambulatori, con qualche decina di posti letto per lungodegenti e gli ospedali di Venafro, Larino e Agnone così come sono ora non li vedremo più.
Ulisse Di Giacomo, senatore del Nuovo centro destra, ha sintetizzato così uno dei passaggi che contribuirà al tracollo della sanità pubblica in Molise.
E’ bene sottolineare l’aggettivo pubblico, perché dopo tre anni di assenza di contratti con le strutture sanitarie private, palazzo Vitale ha raggiunto e sottoscritto l’intesa con le cliniche, per un rapporto tra la Regione e i privati con una spesa in aumento.
Quindi, fanno notare fonti interne all’azienda sanitaria, con la mano sinistra il commissario ad acta stringe il collo agli ospedali pubblici, tre dei quali mandati in soffitta; con la mano destra, invece, stacca un più che robusto assegno alle strutture private: il grosso della torta a Neuromed e Fondazione Giovanni Paolo II.
Anche gli ospedali di Isernia e Termoli, ha aggiunto Di Giacomo, subiranno tagli consistenti delle prestazioni. Non ci sarà alcun presidio per gli acuti, ha rimarcato il senatore, tranne un punto di pronto soccorso, tenuto in piedi dal 118, che avrà il compito di trasferire a Campobasso, Isernia e Termoli i casi più gravi.
Il parlamentare, ha definito balle in libertà le entusiastiche parole che Frattura ha distribuito al ritorno da via XX settembre, dopo l’incontro con i tecnici del tavolo. Secondo Di Giacomo, che peraltro è anche collega di partito del ministro della salute Beatice Lorenzin, il risultato di tutto ciò si tradurrà in due aspetti evidenti: da un lato il rischio concreto di non vedere garantita l’assistenza sanitaria ai cittadini, considerato che i livelli minimi saranno ancora di più ridotti; dall’altro l’azzeramento del deficit che il ministero ha chiesto a Frattura, dilatato negli ultimi anni a circa 300 milioni di euro, provocherà un aumento delle tasse che peserà sui contribuenti per i prossimi 20 anni. Un macigno – ha commentato Di Giacomo – che di fatto porrà la parola fine alla sopravvivenza stessa della regione.
A Roma, intanto, la commissione Bilancio del Senato ha dato il via libera al piano di assunzioni per la sanità, previsto nella legge di stabilità. Un provvedimento che interessa i medici e gli infermieri precari anche in Molise.
“Molto c’è ancora da fare – ha commentato il senatore Roberto Ruta, firmatario dell’emendamento – ma questa è una prima risposta”.
Nessuno sa cosa contenga il programma operativo della sanità disegnato dal commissario Frattura fino al 2018. Fatto è che almeno sul piano della finanza, Roma ha ordinato al governo regionale altri compiti a casa.
E a giudicare dai primi commenti appare chiaro che la direzione intrapresa ha uno sbocco evidente: da qui in avanti chi vorrà curarsi, nella maggior parte dei casi dovrà farlo fuori dalla città in cui vive. Se vorrà farlo nel migliore dei modi dovrà pagare.

Ultime Notizie