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venerdì, Aprile 19, 2024

Isernia. Successo per il corso formativo riservato ai volontari ospedalieri

AttualitàIsernia. Successo per il corso formativo riservato ai volontari ospedalieri

imagedi LUCIA LOZZI
Termina con un sentito augurio di Natale il corso AVO per volontari in ospedale e con la speranza che quanto acquisto durante tutto il corso di formazione sia di aiuto per se’ stessi e per la gente che soffre. L’ultimo incontro ha visto la presenza del Dott.Marco Tagliaferri e del Vescovo Mons.Camillo Cibotti i quali, nella loro accorata esposizione, hanno trattato i conclusivi argomenti dedicati alla relazione di aiuto, al volontariato per se’ e per gli altri e alla scelta consapevole e responsabile che si compie. L’importanza di essere volontario e del ruolo che si svolge, attraverso il quale, sarà il malato stesso, a cui si è stati vicini, a riconoscere quanto di buono si è fatto per lui. Le testimonianze e i sorrisi dei giovani volontari, operanti già in campo, hanno trasmesso poi il calore e l’amore che si avverte e si riceve quando si fa volontariato. La commozione della Dott.ssa Viscovo e del Dott.Barbaro, infine, hanno dimostrato quanto e’ importante credere che si può fare senza ricevere nulla in cambio se non stima, fiducia e tanto tanto affetto. Un grazie dai presenti con l’impegno di vedersi per iniziare il tirocinio in ospedale e la formazione in campo. Scegliere di fare volontariato e’ un elaborazione interiore, una consapevolezza, un acquisizione di responsabilità. Affiancare un team ospedaliero e procedere, insieme, sempre più verso un processo di umanizzazione che tiene conto della persona come essere umano, in un momento debole e difficile della sua vita, in un ambiente sanitario sempre più impegnativo dal punto di vista umano e che ha bisogno sempre più di risorse. Il volontario mette a servizio il suo tempo, le sue migliori qualità, le sue competenze, la sua umanità verso la persona in difficoltà. Malgrado tutto questo impegno, possono sorgere dubbi, tensioni, a volte conflitti interiori . Siamo certi di dare il nostro meglio? E’ veramente bene ciò che stiamo realizzando? Il malato ha colto ciò che riceve? Perché hanno reazioni che non comprendo? Perché a volte non accettano aiuto? Perché altre volte dipendono così tanto da noi? L’incontro tra volontario e il malato in difficoltà è un faccia a faccia molto delicato e rivela delle contraddizioni. Diventa quindi strategico, per non bruciare le energie e per rendere funzionale la relazione, individuare quali siano gli ingredienti di una relazione sana e potenziarli, focalizzare i nodi critici e trovare soluzioni relazionali. La formazione vuole essere un sostegno pratico e sperimentale per coloro che affrontano quotidianamente l’impegno e la scommessa di una sana relazione d’aiuto: per non restare soli e per potenziare le strategie relazionali. Tale percorso é servito a tutti i volontari perché i contenuti e l’approccio hanno l’obiettivo di mettere in comunicazione le realtà di diversa natura, valorizzando il dialogo e la vera relazione d’aiuto. Un grazie, quindi, di cuore a quanti, senza azioni o dichiarazioni eclatanti, fanno di ogni giorno un giorno speciale per il malato.

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