Il nuovo disciplinare per lo svolgimento delle Carresi del Basso Molise è stato depositato in Procura.
Il documento è il risultato del lavoro portato avanti in questi mesi dall’équipe di esperti guidata dall’avvocato, Antonio De Michele e composta anche da docenti universitari.
L’obiettivo delle associazioni dei carri, degli amministratori e delle stesse c
omunità è quello di non far morire una tradizione interrotta la scorsa primavera da un’operazione dei Carabinieri legata a un’inchiesta sui maltrattamenti degli animali con il conseguente sequestro di buoi, cavalli e carri a San Martino in Pensilis, Ururi e Portocannone.
”Questa – aveva spiegato all’indomani del blitz il procuratore di Larino, Ludovico Vaccaro – non è un’indagine contro le Carresi ma si basa sulle modalità in cui tali corse si svolgono”.
Da queste premesse e senza entrare nel merito dei risvolti giudiziari, è così iniziato un percorso condiviso tra tutte le realtà coinvolte per individuare una soluzione e tornare, in sostanza, ad organizzare le corse nella prossima primavera. Alla base del nuovo disciplinare si mette in evidenzia con chiarezza la tutela dell’integrità fisica degli animali e vengono individuate delle precise figure di garanzia per il corretto svolgimento delle Carresi. Ci sono anche altri aspetti tecnici venuti fuori dalle riunioni e dal lavoro degli esperti. Tutto è ora al vaglio della Procura di Larino che dovrebbe esprimersi nei prossimi giorni sulla richiesta presentata dall’avvocato De Michele e da questa risposta si capiranno se ci sono le condizioni per ricominciare.
Intanto, il sindaco di Ururi, Luigi Plescia, ha rinnovato un appello anche al prefetto di Campobasso, Francescopaolo Di Menna ribadendo durante la visita istituzionale in paese il valore identitario delle Carresi per le tre comunità del Basso Molise.
