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lunedì, Maggio 6, 2024

Convegno sulla legalità. I politici sfilano in pompa magna davanti al vicepresidente del CSM

AperturaConvegno sulla legalità. I politici sfilano in pompa magna davanti al vicepresidente del CSM

Convegno legalitàdi PASQUALE DI BELLO

Convegno sul tema della legalità al liceo classico “Mario Pagano” di Campobasso. Presente il vice presidente del CSM, Giovanni Legnini”, davanti al quale sfila tutta la classe politica.

Alla domanda posta dal collega Giovanni Minicozzi, se sapesse o meno del fatto che il presidente della Regione Molise, Paolo Frattura, rivesta al momento la qualifica di indagato (lo ha rivelato lo stesso presidente nel corso di una intervista televisiva), il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, ha riposto con una scrollata di spalle e una frase secca e lapidaria: “Non mi occupo di queste cose”. Risposta diplomatica

Di queste cose, invece, si è occupato nell’ambito di un affollatissimo convegno sulla legalità organizzato a Campobasso dal liceo classico “Mario Pagano”. “Legalità e nuove generazioni”, questo il titolo dell’incontro al quale, oltre ai relatori, tra cui il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni, Claudio Di Ruzza, hanno partecipato numerosi esponenti della classe politica molisana. Due fila di lorsignori fitte e zeppe, stracolme di gente a cui in larga parte andrebbero prese le impronte digitali se le malefatte politiche fossero considerate crimini dal codice penale. Certo, quello che si può dire è che se il tema del convegno era quello dell’educazione alla legalità per le giovani generazioni, nessun esempio può arrivare da chi quotidianamente esercita con arroganza e spavalderia un potere che, pur non sfociando nel codice penale, spesso e volentieri rappresenta l’humus culturale da cui nascono malefatte a ciclo continuo. Quello che vogliamo dire è che pur in assenza di qualsivoglia connessione di ordine penale, la classe politica è certamente l’ultima a poter impartire lezioni di moralità. Legalità e moralità sono un binomio inscindibile, dove la seconda fa da substrato alla prima. Politica e moralità, invece, sono ormai da secoli due termini inconciliabili. Dire oggi, nell’Italia del XXI secolo, che un politico è esempio di moralità è più o meno l’equivalente di un ossimoro.

Ma tant’è, e lorsignori oggi non hanno mancato di esibirsi con la solita sicumera e i soliti sorrisi al Sidol davanti a qualche centinaio di ragazzi del “Mario Pagano”. Quello a cui abbiamo poi assistito, è stato il consueto richiamo quel senso e quella educazione alla legalità che vanno trasmessi alle giovani generazioni. Una litania che da anni continuiamo a sentire, ma non per questo meno degna di essere ripetuta e ribadita all’infinito. A non quadrare, però, è sempre la declinazione pratica di questi sacrosanti principi. Per restare all’argomento del nostro pezzo, basti pensare alle inchieste in corso sugli sperperi della politica per capire quanto fossero inopportune e imbarazzanti certe ghigne che oggi, pur senza responsabilità dirette, hanno sfilato in rappresentanza della Casta.

Sempre a proposto di sfilate, c’è da registrare quella del sindacalista Emilio Izzo che, in solitaria, ha protestato proprio l’intervento alla manifestazione della classe politica e, segnatamente, contro il presidente Frattura. Secondo Izzo – tanto diceva il cartello che aveva al collo – la legalità non va predicata ma va praticata. Lo stesso concetto ribadito da tutti durante i lavori. Dentro, mentre questo principio veniva illustrato, la sala era piena di lorsignori; fuori, invece, Izzo protestava da solo. Questo, alla fine, qualcosa vorrà pure dire.

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