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domenica, Maggio 5, 2024

Presidenza Provincia Isernia, la rinuncia di Giovanni Cardegna sindaco di Frosolone

AttualitàPresidenza Provincia Isernia, la rinuncia di Giovanni Cardegna sindaco di Frosolone

cardegnafrosolone-620x350-370x260Domani si torna in aula.
Il consiglio provinciale di Isernia, decapitato dopo la decadenza di Luigi Brasiello, torna a riunirsi, guidato dal vicepresidente, Cristofaro Carrino, per approvare lo schema di bilancio 2015 e permettere contemporaneamente la sostituzione di Sergio Sardelli, rappresentante decaduto del comune di Isernia, con Lidia Iocca, sindaco di Civitanova del Sannio. È chiaro che in aula si parlerà anche della nuova convocazione generale di sindaci e consiglieri comunali dei 52 comuni della provincia, per l’elezione del sostituto di Luigi Brasiello. A tal riguardo, battendo tutti sul tempo, uno dei favoriti, anzi il favorito numero uno, Giovanni Cardegna, sindaco di Frosolone, si è tirato indietro con un suo comunicato ufficiale. Cardegna dice così: «Carissimi amici Sindaci, prima che inizino le danze e dopo i rumors delle testate giornalistiche, ritengo doveroso sgomberare il campo da ogni congettura e dire una parola di chiarezza sulla questione presidenza della Provincia. 
Considerato dai media tra i possibili cosiddetti ‘papabili’, dichiaro di non coltivare alcuna velleità per la presidenza di via Berta. Sono solo 16 mesi che lavoro da Sindaco e penso di continuare ad impegnarmi con passione all’attività amministrativa del mio Comune, già di per sé molto coinvolgente. Penso anche che ci siano candidati sindaci con più esperienza della mia che abbiano titolo a guidare la Provincia, soprattutto in questo delicato passaggio di trasformazione dell’Ente, con la necessità di dare risposte immediate al problema della viabilità territoriale, così martoriata, e all’approntamento operativo del piano neve in vista del prossimo inverno”.
Cardegna, nel suo documento, invita anche i suoi colleghi a rivalutare il ruolo e le funzioni dell’assemblea dei sindaci, vero motore della provincia e vero interlocutore di Regione e poteri centrali, in un momento così delicato per la sopravvivenza stessa dell’ente provinciale.
A questo punto, dopo la rinuncia di Cardegna, che ha fatto seguito a quella di Antonio Sorbo, veramente il brodo del centrosinistra si stringe intorno a uno, massimo due pretendenti. Sindaci di centri minori. Il più gettonato sembra essere Lorenzo Coia, sindaco di Filignano. A meno che ci siano altre sorprese, con il centro di Giuseppe Di Pilla che potrebbe riservare colpi di scena. Infatti, qualora Vincenzo Niro, presidente regionale del consiglio uscente, venisse tagliato fuori da cariche e incarichi regionali, è anche possibile che i rappresentanti dell’Udeur in via Berta assumano una posizione diversa, magari facendo un’occhiolino al centrodestra. Ma per ora è tutto prematuro. I giochi veri si fanno a Campobasso, alla Regione. È da lì che si riparte per il nuovo giro di valzer.

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