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venerdì, Marzo 29, 2024

Sanità pubblica, uil: “In Molise solo tagli e la situazione peggiora”

AttualitàSanità pubblica, uil: "In Molise solo tagli e la situazione peggiora"

boccardo_2gTagli. Sembra essere questa la parola d’ordine nella sanità pubblica. Tema su cui è tornata la Uil.” Aumentano – ha evidenziato la segretaria regionale Tecla Boccardo – da 180 a 208 le prestazioni per le quali i cittadini dovranno pagare di tasca propria”. Tagli, dunque, quelli previsti nel decreto legge Enti Locali, che il sindacato definisce sbagliati e insostenibili e che ricadono soprattutto sulle fasce più deboli.
Boccardo ha parlato di avvilente scaricabarile, con il Governo che ha tagliato i trasferimenti alle Regioni, che a loro volta hanno usato le forbici con le risorse del settore e ridurranno i trasferimenti alle aziende sanitarie, le quali – ha continuato la Uil – taglieranno le retribuzioni di risultato dei medici con questi ultimi che potrebbero trovarsi costretti a ridurre, dal canto loro, le prescrizioni, a danno della deontologia e autonomia professionale”. Un effetto domino, è il parere del sindacato, in cui a pagare, in tutti i sensi, sono i cittadini e chi non ha possibilità economica dovrà rinunciare alle prestazioni, ma anche gli operatori della sanità e questo perché non si procede a una vera riforma strutturale che elimini gli sprechi.
“In tutto ciò – è l’affondo della Boccardo – a guadagnarci potrebbe essere il privato e in particolare quello non accreditato, con buona pace della sanità pubblica alla quale resta l’assistenza ed emergenza/urgenza e tutta quell’attività che non porta reddito e guadagni”.
Riferendosi poi al Molise, da otto anni in piano di rientro, la segretaria della Uil ha sottolineato come si vada avanti solo con tagli continui a personale e servizi, ma mentre nelle altre regioni i bilanci chiudono in pareggio, da noi il debito aumenta e si collezionano piani operativi inadeguati, puntualmente bocciati dal tavolo tecnico. Sempre in Molise – ha detto ancora – nessuno pare voler ragionare seriamente sulla riorganizzazione del sistema, non i burocrati che perdono le cause in tribunale, non il Consiglio regionale, intento a leccarsi le ferite né – ha concluso Boccardo – il presidente Frattura, da mesi impegnato nelle beghe del suo partito e a rimpastare la Giunta”.

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