Con la nomina da parte dei curatori fallimentari del nuovo amministratore unico dello Zuccherificio del Molise, la politica è rimasta di fatto fuori dalla gestione dell’azienda. Non poteva essere diversamente dal momento che il fallimento della Spa, dove la Regione era socia al 100 per cento, ha lasciato la politica stessa senza alcun potere. Il nuovo amministratore Fabio Marone ora deve decidere insieme alla curatela se seguire la strada intrapresa dal suo predecessore Cianciosi e dunque tenere spenti i macchinari e mettere la campagna nelle mani dei minimpianti, per il quale affitto – stando alle voci – è stato già dato un cospicuo anticipo oppure se decidere invece di riaccendere i macchinari, offrire lavoro a tutti i dipendenti e di dare ancora la possibilità allo Zuccherificio di restare un’azienda agroalimentare. Eh sì perchè negli ultimi giorni si è rifatto avanti Diego Volpe Pasini con la sua Aria Food che nel frattempo in questi mesi ha raffinato e rinforzato il piano industriale e coltivato barbabietole che ora sono pronte da lavorare. L’imprenditore si è infatti messo a disposizione dei curatori fallimentari facendo sapere di essere pronto a riaccendere l’azienda a costi minimi e a fare una campagna di un mese, dando lavoro a tutti i dipendenti. Si salverebbero le quote e la stessa fabbrica verrebbe vista con occhi diversi da chi potrebbe essere interessato all’acquisto, darebbe insomma segnali che è ancora viva e non più solo l’idea di essere un carrozzone vecchio e arrugginito. Insomma c’è anche un piano B ora sul tavolo rispetto a quella che sembrava l’unica alternativa – quella cioè dell’affitto di un mini impianto – che comunque rappresenta pur sempre un salto nel buio con rischi molto elevati. Sul fronte sindacale, intanto, le associazioni di categoria hanno chiesto un incontro con il nuovo amministratore unico per capire a che punto sia la documentazione per accedere alla cassa integrazione e per avere notizie sulla campagna e sulla manutenzione della fabbrica.
Zuccherificio, si fa avanti Volpe Pasini: “Posso fare la campagna”
