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sabato, Maggio 4, 2024

Tragedia sul lavoro. A Riccia l’ultimo saluto a Giuseppe Mancino

AperturaTragedia sul lavoro. A Riccia l’ultimo saluto a Giuseppe Mancino
Foto bara con morto crollo Molise
Foto bara con morto crollo Molise

di Marta Martino

Un dolore composto, silenzioso, ma profondo. La moglie e il figlio di Giuseppe Mancino hanno partecipato al funerale del loro caro nella chiesa gremita di Riccia stretti l’uno all’altro, nella loro pena comune. Quella di chi vede uscire di casa una persona per andare a lavorare per non fare più ritorno. Non c’è spiegazione razionale possibile per chi perde un proprio caro sul luogo di lavoro. Non ci sono parole da offrire. Forse, solo la speranza che qualcuno gli fornisca un perché, che si trovi una causa, un motivo. La procura di Larino sta indagando su questa disgrazia assurda, tre persone sono iscritte nel registro degli indagati. Ma al momento sono  gli amici, i parenti, i conoscenti, il sindaco Fanelli, il vice prefetto di Campobasso a portare solidarietà ed affetto per l’ultima volta a Giuseppe, morto di una morte assurda. Ad officiare la messa monsignor Bregantini.  Doveva essere una giornata come tante quel martedì mattina, una giornata di lavoro come ce ne erano state tante, e invece no, Giuseppe Mancino a casa non c’è tornato più. Qualcosa è accaduto dentro quella chiesa, Giuseppe è caduto da un’altezza di 10 metri, tra polvere e calcinacci. E’ rimasto schiacciato sotto le macerie della cupola della chiesa di Santa Maria di Costantinopoli che stava ristrutturando insieme a due colleghi. Loro al funerale non ci sono potuti andare, sono ancora ricoverati in Rianimazione al Cardarelli di Campobasso. Anche per loro la comunità riccese ha portato un pensiero e preghiere, perché possano tornare presto a casa.

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