10.8 C
Campobasso
sabato, Aprile 20, 2024

Legge sull’editoria. Frattura straparla sapendo di straparlare

AttualitàLegge sull'editoria. Frattura straparla sapendo di straparlare

di Giovanni Di Tota

Il consiglio dei Ministri non impugna la legge, viva la legge. Il testo, per il quale il governatore Frattura esulta ancora una volta a sproposito, è quello degli interventi della Regione Molise  a sostegno dell’Editoria. Un provvedimento che a palazzo Chigi, insieme ad altre sedici leggi regionali, non è stato impugnato.

“Lo avevamo detto – ha scandito Frattura – a dispetto delle voci che si sono rincorse, variamente sostenute, all’indomani dell’approvazione la norma – ha sigillato il presidente – non presenta alcun vizio”.

Ma in piazza Colonna, le leggi regionali non vengono valutate nel merito, ma solo sotto il profilo della costituzionalità.

Dopo essere passata indenne dal tavolo del consiglio dei Ministri, ma figurarsi se a Roma potevano entrare nel merito di una legge così specifica e stabilire che quella televisione aveva diritto e quel giornale on line no o viceversa, attraversato il tavolo a semicerchio di palazzo Chigi, la legge è diventata santa subito: equanime, a tutela degli operatori dell’informazione locale, attenta alla professionalità e non discriminatoria di nessuno, l’incenso sparso qua e là da Frattura. Che dopo aver preso legnate a Roma un giorno sì e l’altro anche su leggi ben più importanti di questa, si autocelebra per un atto dovuto.

Ma, come sempre il ma c’è, tra le voci di dissenso rincorse e variamente sostenute, non c’è solo quella di Telemolise che è parte in causa e tra l’altro unica a rimanere fuori dai contributi, ma quella dell’Associazione della stampa, il sindacato deputato alla tutela del lavoro e della dignità professionale dei giornalisti. Il sindacato l’ha bocciata senza appello. Il resto lo stabiliranno i giudici che decidono sulla buona o cattiva amministrazione, al Tar. Il consiglio dei ministri, fortunatamente, si occupa di altro.

Ultime Notizie