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venerdì, Maggio 3, 2024

Il “Molise di tutti” e il Molise dei tartufi. Conciliazione al buio della Regione, ma dall’oscurità spunta il nome della Fanelli

AperturaIl "Molise di tutti" e il Molise dei tartufi. Conciliazione al buio della Regione, ma dall'oscurità spunta il nome della Fanelli

di GIOVANNI MINICOZZI

E’ stata sufficiente una conciliazione con la Regione espletata con tutti i crismi davanti al tribunale di Campobasso e la segretaria del Pd, Micaela Fanelli, a differenza di migliaia di lavoratori disoccupati e disperati, ha risolto il suo problema.

Il percorso era iniziato nel 2012 quando la Fanelli impugnò l’interruzione del rapporto di collaborazione deciso dal governo Iorio per incompatibilità, poiché ricopriva lo stesso incarico con la Regione Basilicata.

Il 5 giugno 2015 la Giunta regionale, composta dal presidente Paolo Frattura, dal suo vice Michele Petraroia, dagli assessori Vittorino Facciolla, Pierpaolo Nagni e Massimiliano Scarabeo, aveva approvato all’unanimità una strana delibera che autorizzava il direttore generale, Mauro Di Mirco, alla transazione conciliativa senza mai citare, però, il nome della persona interessata, appunto Micaela Fanelli, ma facendo riferimento solo al numero del registro generale del tribunale di Campobasso e precisamente il 690 del 2012.

Le motivazioni della omissione del nome della Fanelli dalla delibera approvata dalla Giunta sono ovviamente ignote e dunque ciascuno potrà dedurre ciò che vuole. Ma resta il fatto che la famigerata trasparenza amministrativa, spesso sbandierata senza pudore, è stata del tutto ignorata.

Nel merito della conciliazione è stato stabilito che la Fanelli riprenderà il suo posto nel Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici per la durata di cinque anni prorogabili e che l’esecuzione della proroga avverrà alla cessazione di qualsivoglia situazione di incompatibilità. Per altro la delibera di Giunta approvata il 5 giugno attesta che, secondo la dichiarazione del direttore del Servizio, l’atto non comporta impegno di spesa.

Circostanza, questa, che secondo molti osservatori,  non sarebbe assolutamente veritiera in quanto la Fanelli si aggiunge agli altri componenti del Nucleo i quali percepiscono mediamente circa 80mila euro all’anno per unità.

Fermo restando la professionalità e l’esperienza maturata nel settore dalla segretaria del Pd molisano, Micaela Fanelli, sarebbe forse il caso che la Corte dei conti verificasse la reale incidenza dell’accordo transattivo sulle casse pubbliche.

 

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