di ANNA MARIA DI MATTEO
Sarà una Pasqua amara, una Pasqua difficile per molte famiglie molisane, costrette a fare i conti con una crisi che non passa e con il lavoro a rischio o, in tanti casi, che non c’è più. Una situazione desolante che purtroppo va avanti da anni, ormai e che negli ultimi tempi sembra essere ulteriormente peggiorata.
In un clima di incertezza come quello in cui sta vivendo il Molise è difficile essere ottimisti. I sindacati hanno lanciato l’ultimatum alla Regione: se non si inverte la rotta sarà scontro.
La lista delle vertenze ancora da risolvere è lunga, troppo lunga. Ad oltre due anni dall’insediamento del governo regionale targato Frattura, è l’accusa del sindacato, non si intravedono spiragli per una ripresa. “Ad oggi il governo regionale non ha ancora dato una sola risposta alle tante crisi aziendali- ha dichiarato Franco Spina della Filcams Cgil – Così davvero non si può andare avanti. La politica deve dare quel segnale forte che attendiamo da oltre due anni”.
Intanto i precari della Protezione civile ricevuti ieri a palazzo Vitale dal capo di Gabinetto del governatore, hanno sollecitato una ulteriore proroga dei contratti, scaduti il 31 marzo, fino al 30 giugno, in modo da consentire ai lavoratori di poter almeno beneficiare dell’indennità di disoccupazione. Hanno inoltre chiesto l’apertura di un tavolo di confronto. Se entro mercoledì prossimo non avranno risposte, saranno attuate forme di protesta più incisive.
Proteste, presidi, sit-in: ormai se ne organizzano tutti i giorni davanti alle sedi istituzionali della regione. Ma ad oggi non sembrano aver dato alcun risultato. Intanto tra la gente crescono la rabbia e la disperazione che hanno preso il sopravvento sulla speranza, ormai morta.
