Tre mesi di preparativi e oltre cento persone coinvolte: questi i numeri del successo della Passione vivente, in scena per le vie di Pozzilli e in piazza Pepe, davanti alla chiesa. A rendere particolare la rappresentazione, la decisione degli organizzatori di «non ricorrere ai narratori esterni, ma di recitare tutte le scene, dalla prima all’ultima – ha detto Enzo Fuoco, uno degli organizzatori -. Non ricorriamo di certo ad attori professionisti, ma ma tutti si stanno impegnando al massimo per fare di questa manifestazione un punto di riferimento per l’intera regione. Questo è il secondo anno che proponiamo la Passione. E vediamo con piacere che i nostri sforzi cominciano ad essere ripagati». In realtà la passione di Pozzilli ha radici antiche. Le prime rappresentazioni risalgono a una trentina di anni fa. E proprio la vecchia guardia, contagiata dall’entusiasmo delle nuove leve, ha voluto dare il proprio contributo alla riuscita della manifestazione, ha ricordato Giovanni Izzi. Al di là della rappresentazione – molto apprezzata dai residenti e dalle tante persone arrivate anche dai paesi vicini – il parroco del paese, padre Rino Prevedoni, ha voluto sottolineare l’importanza del messaggio che viene trasmesso, soprattutto alle nuove generazioni. Non a caso quest’anno sono stati coinvolti anche i più piccoli: «In questo modo – ha detto il parroco – vedono con i loro occhi quanto ha fatto il Signore per noi». Il processo, l’ultima cena, la flagellazione, la crocifissione. Scene di forte suggestione, capaci di coinvolgere emotivamente le tante persone presenti, come nel caso dell’abbraccio dei bambini al Cristo Risorto. Notevole l’interpretazione di Sergio Calleo, nelle vesti di Gesù. Di grand eimpatto anche la coregorafia, curata nei minimi dettagli.
Bambini protagonisti e successo oltre le attese per la Passione di Pozzilli
