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lunedì, Aprile 29, 2024

Ittierre: ufficiale la richiesta d’acquisto di Ikf, spiragli per la proroga della cassa integrazione

AttualitàIttierre: ufficiale la richiesta d'acquisto di Ikf, spiragli per la proroga della cassa integrazione

La Ikf fa sul serio, bussando alla porta di quel Rosati – proprietario di Oti – che proprio un anno fa ebbe la meglio sulla società di investimenti nello sprint finale per l’acquisizione della Ittierre. Al termine di un’approfondita analisi dei conti, delle licenze e delle rimanenze in magazzino, è stata presentata ufficialmente un’offerta vincolante per l’acquisizione della società di Pettoranello attraverso la formula del contratto d’affitto del ramo d’azienda con opzione d’acquisto. Una notizia importante, se non altro perché apre nuovi spiragli per i 273 dipendenti che non hanno scelto la strada della mobilità. Se il tribunale di Isernia dovesse accettare il passaggio del testimone tra Oti e Ikf, infatti, si garantirebbe la continuità tra vecchia e nuova proprietà, requisito essenziale per ottenere una proroga della cassa integrazione. Tra le condizioni poste dalla società di investimenti ci sono la rinegoziazione del vecchio contratto d’affitto e vendita, la dilazione dei debiti residui in tre anni e l’impegno da parte del commissario straordinario di Ittierre S.p.A. ad affittare almeno 10mila mq di stabilimento, a una cifra non superiore a 150mila euro annui. Se l’operazione dovesse andare in porto, si arriverebbe alla firma del contratto definitivo entro il 27 marzo. La new company costituita ad hoc dalla Ikf si impegna ad assumere 15 persone nei primi sei mesi e non meno di 40 nei successivi 9. La proposta di Ikf è stata accolta positivamente dall’assessore regionale alle attività produttive Scarabeo: a suo avviso «è un raggio di sole per il futuro del tessile, che oltre ad alimentare le speranze di una ripresa produttiva e occupazionale, rappresenta la base essenziale per garantire quella continuità produttiva necessaria per il via libera alla cassa integrazione. Mi attiverò al ministero del Lavoro – ha concluso Scarabeo – affinché la proroga arrivi in tempi ragionevoli». L’ultima parola spetta tuttavia al giudice Vassallo: senza il suo ok non si va da nessuna parte. sdv

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