Per tutta la notte decine di gruppi di cantori hanno portato una ventata di sana allegria ad Acquevive di Frosolone. Una ricorrenza davvero particolare quella di Sant’Antonio Abate, perché attira e coinvolge anche i paesi del circondario. Mentre in piazza arde il grande falò preparato dai residenti, si canta l’inno porta a porta, in cambio di qualche prelibatezza fatta in casa da mettere sotto i denti, accompagnata da un buon bicchiere di vino. E’ una delle poche tradizioni che resistono nella nostra terra, anzi in questo caso l’interesse sta crescendo con il passare del tempo. Il numero dei gruppi aumenta di anno in anno, arrivando a coinvolgere anche i paesi della provincia di Campobasso. Una tradizione destinata a durare molto a lungo, se è vero che le nuove leve, armate di organetti e altri strumenti musicali, hanno già raccolto l’eredità dei loro genitori. C’erano infatti anche i più piccoli a fare il giro delle case. Questa atmosfera gioiosa e la grande ospitalità della gente di Acquevive non possono non colpire il visitatore che per la prima volta si ritrova nel bel mezzo di questa festa: “Mi ha colpito il senso di comunità, che in altre parti del mondo non si trova», ha detto un professionista proveniente da Verona. Le porte delle case di Acquevive sono rimaste aperte fino all’alba. Sino all’ultimo tutti hanno ricevuto un’accoglienza calorosa. Il valore dell’ospitalità è impresso nel cuore di tutti i residenti. Hanno sempre tanto da offrire, anche quando arriva più gente del previsto. Quest’anno c’erano molte più persone rispetto al passato.
Sant’Antonio Abate, presenze record ad Acquevive di Frosolone
