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venerdì, Maggio 17, 2024

Spending review e spending cucù. Sanità: ecco perché siamo una Regione colabrodo

AperturaSpending review e spending cucù. Sanità: ecco perché siamo una Regione colabrodo

di PASQUALE DI BELLO

In tempi di tagli alla spesa, il Molise si concede il “lusso” di pagare stipendi lauti e robusti ai vertici dell’Asrem. Il vicino Abruzzo, per le stesse figure, spende circa 100mila euro in meno all’anno.

Prima di leggere, tappatevi il naso. Parliamo di Sanità e, nello specifico, di sanità molisana. L’episodio di cui ci occupiamo potrebbe apparire marginale ma, dato il contesto nel quale cade, non lo è affatto. E’ una “piccola cosa” dalla quale, come spesso accade, se ne possono desumerne altre più grandi.

Sono anni di tavoli quelli che stiamo vivendo. Tra poco, di tavolo in tavolo, arriveremo al decennale della premiata falegnameria molisana, e in quella occasione festeggeremo tutti allegramente attorno al tavolo autoptico sul quale giacerà morta stecchita la sanità molisana. I mali sono tanti e atavici, indubbiamente, ma talvolta al danno fatto si aggiunge come un carico da undici anche la beffa. E la beffa è questa.

Ci siamo presi la briga di fare un raffronto tra i compensi percepiti dai vertici dell’Asrem molisana e i pari grado abruzzesi. In particolare quelli in forza alla struttura di Pescara, pressoché identici a quelli di tutto il territorio abruzzese.

Il risultato è questo. Campobasso: al Direttore generale, Mauro Pirazzoli, la Regione paga un compenso pari a 149.818 euro; al Direttore sanitario, Giuseppina Arcaro, e al Direttore amministrativo, Bruno Riccardi, sempre la regione paga 119.054, 40 euro a cranio. Totale della spesa: 387.926,80 euro.  Pescara: al Direttore generale, Claudio D’Amario, vanno 113.620,80; a quello amministrativo, Domenico Carano, e a quello sanitario, Fernando Guarino, vanno invece 90.896,64 euro a testa. Totale: 295414,08. La differenza, tra noi e loro, è la bellezza di 92.512,72 euro. In tempi di spending review, non è poco. Specie se poi la mannaia dei tagli si abbatte inesorabilmente sui servizi sanitari e sociali. Ma il Molise è una Regione che va a cucù, come certi orologi tirolesi dai quali, a seconda del tempo che fa, spuntano un damigella o un valligiano in costume. Qui da noi, tuttavia, è indifferente: che sia uomo e che sia donna, per gli sfigati il barometro segna sempre tempesta mentre per gli unti del Signore segna sempre tempo bello. E intanto l’uccello continua a cantare: cucù, cucù, cucù …

 

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