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sabato, Maggio 4, 2024

Protezione civile, la rivincita di Giarrusso

EditorialiProtezione civile, la rivincita di Giarrusso

di GIOVANNI MINICOZZI

Ai molisani costerà oltre un milione di euro il capriccio del presidente della Regione Paolo Frattura, spinto dal consigliere delegato Salvatore Ciocca, a  rimuovere Giuseppe Giarrusso dal vertice della Protezione civile.

Infatti la sentenza emessa dal giudice del tribunale di Campobasso, Laura Scarlatelli, ha sancito che il provvedimento è illegittimo mentre sono risultate infondate, esagerate ed distoniche le contestazioni fatte a Giarrusso dal presidente Frattura all’atto del suo insediamento.

In sostanza, secondo la sentenza, tutti gli atti sottoscritti dall’ex direttore generale della Protezione civile sono risultati regolari e quindi le decisioni prese da Giarrusso nel corso dell’espletamento del suo incarico non rientrano in nessuna normativa di legge regionale che giustifichi la risoluzione anticipata del rapporto. L’architetto Giarrusso aveva ricevuto una sfilza di contestazioni tra le quali anche quella riferita alle prestazioni erogate da Radio Telemolise alla Protezione civile attraverso il fitto dei ripetitori per il monitoraggio del territorio nel basso Molise dove non esistono soluzioni alternative con le stesse caratteristiche.

Per altro sullo stesso tema e su esposto-denuncia presentato da televisioni concorrenti si erano aperte ben due inchieste giudiziarie entrambe archiviate dal Pm Nicola D’Angelo.

Nei giorni scorsi il tribunale di Campobasso ha confermato che tutti gli atti erano legittimi. Così ha sentenziato il giudice Laura Scarlatelli.

Dunque tanto rumore per nulla con l’aggravante che l’istituzione regionale, e per essa il presidente Paolo Frattura, sembra essere incappata in un colossale abuso di ufficio sul quale, secondo i bene informati, qualcuno indagherà. Oltre al danno la beffa perché la sentenza del tribunale ordinario condanna la Regione al pagamento di Giarrusso del compenso ancora dovuto per l’incarico fino alla sua scadenza, con interessi e rivalutazione sulle somme già maturate. Si tratta di oltre 600 mila euro che sommati agli stipendi erogati ai diversi successori di Giarrusso ammontano a più di un milione di euro a  valere sempre e solo sugli stremati cittadini molisani. Ma un euro per il lavoro non c’è!

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