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sabato, Maggio 4, 2024

Macchiagodena, le sue pietre e i suoi simboli, set fotografico nella rivista «Vimagazine»

AttualitàMacchiagodena, le sue pietre e i suoi simboli, set fotografico nella rivista «Vimagazine»

di Nadia Verdile

Le pietre del borgo antico di Macchiagodena, il leone medievale, la fontana ottocentesca e il castello che non si vede, ma c’è, stanno facendo il giro del web nelle pagine dell’ultimo numero di «Vimagazine», la rivista on line dedicata al mondo dell’interiors design, gratuita e condivisibile da tutti. Ovunque. La modella è Dafne Rapuano che, scherzi del destino, nel Molise ha parte delle sue radici. La fotografa è italiana, casertana, Maria Carmisciano che alla fotografia dedica non solo la vita professionale ma anche quella delle passioni. Grande soddisfazione è stata espressa dal sindaco Felice Ciccone che, sfogliando la rivista ha detto: «Le foto sono bellissime, squarci d’arte che mi danno gioia e orgoglio. Sono contento per il nostro paese perché queste immagini faranno conoscere i nostri tesori più intensi. Nelle foto si riconoscono angoli di Piazza Ottavio De Salvio, ci sono la fontana e il leone; ci sono poi le pietre del Basciano, uno dei nostri quartieri più antichi. Il castello guarda dall’alto senza essere immortalato, una presenza evanescente ma forte che pare voglia ricordare a tutti che aspetta di essere riportato in vita, alla vita e nella vita di tutti». Sette scatti, sette emozioni, raccolte sotto il tema della Follia. «Non intendevo la follia come patologia – spiega Carmisciano – ma come stato della mente che sfugge alle banalità del quotidiano, alle logiche dell’ovvio. Ho girato molto prima di arrivare a Macchiagodena. Cercavo un luogo dell’anima dove potessi sentire vibrare la presenza della storia che non fosse quella blasonata che finisce normalmente in cartolina. Cercavo un luogo in cui far vivere alla modella la normalità dell’esclusione, la ricerca del mistero inteso come possibilità di cogliere qualcosa in più dell’ovvio. Tornerò ancora in Molise. Ha spazi incontaminati e inespresse possibilità di rappresentazione. Tornerò a Macchiagodena, questo piccolo borgo mi ha affascinata. È bello sapere che l’Italia è anche questa».

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