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mercoledì, Maggio 1, 2024

Biomasse, la Regione cambia rotta e punta all’annullamento delle autorizzazioni. Intanto si apre un altro fronte a Mafalda. I 5Stelle: la centrale potrebbe diventare un inceneritore

AperturaBiomasse, la Regione cambia rotta e punta all'annullamento delle autorizzazioni. Intanto si apre un altro fronte a Mafalda. I 5Stelle: la centrale potrebbe diventare un inceneritore

di ANNA MARIA DI MATTEO

Non si placano le polemiche sul tema delle biomasse, il tema resta di attualità. Perché i consiglieri regionali del Movimento 5Stelle, Federico e Manzo, sono tornati sulla vicenda delle centrali del Matese. Hanno convocato una conferenza stampa per evidenziare alcuni aspetti di una vicenda ancora tutta da chiarire dal punto di vista delle procedure.

L’annullamento delle autorizzazioni ha suscitato la perplessità dei due esponenti del movimento, non per l’atto in sé, che anzi mette al riparo la Regione dal rischio di pagare l’indennizzo alla Civitas, ma per la procedura che la Regione stesso ha seguito. Insomma, perché non decidere subito per l’annullamento, evitando anche al Consiglio regionale di ratificare la revoca? Questa la domande che i due consiglieri si pongo e pongono al governatore Frattura.

Archiviata la vicenda delle centrali di Campochiaro e San Polo, ora l’attenzione si sposta sull’altro impianto, previsto a Mafalda. Un allarme lanciato dai comitati del Matese e raccolto dai 5Stelle. «L’impianto  ha detto Antonio Federico – è di 50 megawatt e in virtù delle sue dimensioni, quasi sicuramente si trasformerà in inceneritore».

Ma sul tappeto restano l’approvazione del piano energetico, strumento indispensabile per programmare la produzione di energia. Ma anche  l’istituzione del parco nazionale del Matese, le trivellazioni nel mare Adriatico per la ricerca degli idrocarburi.

Tutti temi affrontati con largo anticipo dai grillini sui quali, hanno denunciato Manzo e Federico la maggioranza, in particolare il Pd, ci mettono il cappello. «Questa cosa ci dispiace – hanno detto – perché siamo abituati a lavorare diversamente. Vederci scavalcati è una cosa che non accettiamo», hanno concluso.

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