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domenica, Maggio 5, 2024

Il caso Biocom… E il comitato di affari della borghesia molisana

AttualitàIl caso Biocom... E il comitato di affari della borghesia molisana

di TIZIANO DI CLEMENTE*

Come annunciato nel nostro recente sit in sul “caso del PM Papa”, incalzeremo il C.S.M. ed il Ministero della Giustizia con un atto “tecnico” che stiamo predisponendo. Ma il nodo principale non è tecnico: si tratta di svelare la natura di classe di questi apparati. Dovranno spiegare pubblicamente perché viene disposto il trasferimento  di un PM mentre indaga sul governatore del PD, in una vicenda che sussume i rapporti tra potere economico e politico molisano. Porremo anche altre questioni: chissà se il CSM interverrà nello stesso senso e con la stessa velocità, per i casi di incompatibilità ambientale e di abusi giudiziari – ovviamente da vagliare sotto il profilo legale -, da noi denunciati a carico di alcuni esponenti della Procura e del Tribunale di Isernia, perpetrati in favore del potere ed in danno ingiusto verso gli oppositori del sistema, tra cui il PCL Molise.

Attenzione però: incentrare l’attenzione sull’operato del questore dr. Pozzo, utilizzandolo come “parafulmine” di una ben più complessa vicenda, può essere fuorviante.  Il dr. Pozzo avrà modo di chiarire meglio la sua posizione, cioè  se è vero o meno che abbia contravvenuto  alla delega del PM Papa, smistando le indagini alla squadra mobile (ove ricopre un ruolo importante la sorella del governatore del PD indagato) anziché alla Digos, magari rimanendo travolto da forti ed indebite pressioni di cui gli ambienti giudiziari sono pieni.

Il cuore della vicenda su cui il PM Papa cercava di andare a fondo, ponendo in dubbio la compiutezza dell’indagine svolta dalla squadra mobile, rimane per noi il seguente: la Biocom, deve restituire alla regione Molise i 265 mila euro di fondi pubblici dati nel 2008; di tale società all’epoca dei fatti era proprietario Frattura, attuale governatore regionale del PD. In presenza di un contenzioso giudiziale per il recupero di tali fondi, Frattura figura, da un lato come proprietario – all’epoca – della detta società debitrice, dall’altro come governatore della Regione titolare del credito non ancora riscosso ed il cui recupero pare sia impantanato negli oscuri meandri della giustizia borghese.

Frattura deve spiegare pubblicamente  cosa ci fece con i 265 mila euro che gli vennero erogati dalla Regione per la costruzione di un impianto di trasformazione di oli vegetali in biodiesel, visto  che poi tale impianto non è stato più costruito (impianto a cui peraltro anche il PCL MOLISE è contrario per le implicazioni ambientali e per gli altri aspetti poco chiari, nella già inquinata zona di Termoli). Se la società asserisce che “rimborsandoli in un’unica soluzione andrebbe in fallimento”, vuol dire che li ha già utilizzati. Ma per cosa, visto che la costruzione dell’impianto a cui erano destinati non è mai avvenuta ?

Peraltro questi misfatti dimostrano la bontà della nostra proposta: abolire i finanziamenti alle lobby private, regionali o centrali, liberando una gran massa di risorse pubbliche da dare ai lavoratori ed all’occupazione, per quelle tante opere e servizi utili, sempre di più tagliati e negati alla collettività.

In questo senso i governi regionali (di Iorio o di Frattura) altro non sono che i comitati esecutivi della borghesia molisana. A volte con interessi imprenditoriali neanche mediati, ma diretti. Ed è ora che i tanti compagni in buona fede di SEL o del PDCI molisani si ribellino ai propri dirigenti locali, che continuano, a mo’ di chiodo fisso,  a sostenere le giunte borghesi del PD.

Insomma, anche tali vicende molisane ci riportano alla grande attualità del manifesto comunista di Marx  ed Engels:  “il potere statale moderno non è che un comitato che amministra gli affari comuni di tutta la classe borghese”.

07/06/2014      Il Coordinatore regionale PCL

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