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lunedì, Aprile 29, 2024

Lezioni di copiato. Missile di Scasserra sul centrosinistra

AperturaLezioni di copiato. Missile di Scasserra sul centrosinistra

di PASQUALE DI BELLO

La rivelazione a sorpresa fatta da Michele Scasserra a danno del proprio avversario e candidato a sindaco di Campobasso, Antonio Battista, quella di aver copiato il programma elettorale, ha l’effetto di un siluro deflagrante sul centrosinistra. La compagine progressista, già in ambasce per le migrazioni accolte dal centrosinistra, accusa il colpo e tenta una poco convincente difesa d’ufficio.

Michele Scasserra, una specie di Barry White molisano candidato a sindaco di Campobasso, ha lanciato oggi all’indirizzo del centrosinistra un missile terra-aria destinato a lasciare più di una vittima sul terreno dello scontro politico. Con la voce potente e cavernosa che lo contraddistingue, e che ricorda da vicino quella dell’indimenticato re della Disco music degli anni ’70, ha rivelato ai cittadini di Campobasso un particolare che se non facesse piangere indurrebbe al riso più sfrenato. Antonio Battista, lui o chi per lui, avrebbe copiato il proprio programma elettorale da quello di altri sindaci sparsi per l’Italia. Per la precisione tre, tutti del nord Italia, collocati tra le provincie di Savona (Giustenice), Monza (Lissone) e Padova (Rivolon), territori che agli amanuensi del centrosinistra devono essere parsi rigorosamente simili all’area e al capoluogo molisano.

Basterebbe questo a darci il segno dei tempi, e delle facce che li rappresentano. Ma non è sufficiente. A metterci come si suol dire il carico da undici o, se preferite, una toppa peggiore del buco, è stato lo stesso Battista che con una propria nota diramata alla stampa ha ammesso candidamente che il programma elettorale della propria coalizione (allo stato dell’arte) nasce dall’esame di oltre “cento programmi di altri comuni”. Insomma, quello del centrosinistra campobassano è una specie di rossatra pappa al pomodoro corretta col minestrone di verdure coltivate e cotte dalle Alpi al Lilibeo. Noi non sappiamo chi abbia dato a Battista un consiglio tanto strampalato e nemmeno chi abbia redatto per lui un comunicato stampa da gesuita come quello diramato nel pomeriggio, fatto sta che ben avrebbe fatto l’interessato a chiedere scusa alla cittadinanza, mettendo fuori dalla porta gli autori di una tale e sesquipedale fesseria, posto che con molta probabilità non sia stato egli a praticare la lezione di copiato.

Il programma fotocopia, insieme alla migrazione di figure e figuri da uno schieramento all’altro, è l’indice di un golpe delle galline che è anch’esso segno dei tempi. Dietro alle apparenti falangi di aquile e candidati, in realtà non c’è nulla tranne un chiocciare fastidioso e un “sciò sciò” generale tra le centinaia di aspiranti consiglieri comunali. Tutti intenti a scacciare dall’aia le galline avversarie. Per Battista questo sarà un colpo duro da assorbire e che, in occasione di un eventuale ballottaggio, sarà difficile da farsi perdonare.

 

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