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sabato, Maggio 4, 2024

Il giorno del ricordo per commemorare le vittime delle foibe

AttualitàIl giorno del ricordo per commemorare le vittime delle foibe

di MARCELLA TAMBURELLO

 350.000 italiani uccisi dal regime comunista del maresciallo Tito. Uno dei più grandi crimini contro l’umanità. Sono i delitti delle foibe, il triste epilogo della seconda guerra mondiale per gli uomini e le donne della Venezia Giulia e della Dalmazia, colpevoli solo di essere italiani e di vivere in territori non più destinati a loro, tra l’ottobre del 1943 e il maggio 1945.

E così il 10 febbraio, con la legge numero 92 del 2004, è diventato il giorno del ricordo per commemorare le vittime innocenti della ferocia comunista. Sono soprattutto i ragazzi che hanno deciso di ricordare quella triste vicenda, un crimine senza precedenti. Uomini e donne massacrati e gettati, alcuni ancora vivi, nelle foibe, voragini rocciose tipiche dell’Istria.

A Campobasso gli studenti dell’istituto professionale per l’industria e l’artigianato hanno organizzato una mostra, nei saloni dell’ex gil, per non dimenticare quelle atrocità.

Mercoledì, sempre all’ex Gil, ci sarà anche un convegno dal titolo “Foibe – martiri dimenticati” organizzato ancora dall’Ipia durante il quale sarà proiettato un video realizzato dagli studenti. All’incontro parteciperà lo storico e ricercatore della lega nazionale di triste Lorenzo Salimbeni e l’esule Angelo Tomaselli.

Anche al liceo scientifico Romita di Campobasso è stato organizzato un incontro per  ricordare il massacro delle foibe. “Una pagina di storia spesso dimenticata ma che è stata una delle più grandi tragedie subite dal popolo italiano” – hanno detto i relatori del convegno. Durante l’incontro si è parlato della violenza con la quale furono uccisi migliaia di italiani, uomini e donne, senza alcuna distinzione. La colpa delle vittime, barbaramente uccise e buttate nelle foibe – hanno sottolineato i relatori – fu quella di essere italiani che vivevano in Dalmazia e Venezia Giulia e di non essersi piegati al regime comunista del maresciallo Tito. Una tragedia senza precedenti – hanno concluso – e che deve essere ricordata per non cadere nell’oblio delle nuove generazioni.

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