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sabato, Maggio 4, 2024

La casta finisce nel mirino di Ballarò

AperturaLa casta finisce nel mirino di Ballarò

di GIOVANNI MINICOZZI

Sprechi, intrecci tra affari e politica, stipendi d’oro dei consiglieri regionali. Così il Molise è tornato ai disonori della cronaca nazionale nell’ultima puntata della trasmissione di Floris.

Per l’ennesima volta la Regione è tornata alla ribalta e ai disonori della cronaca nazionale.

Questa volta ad occuparsene è stata l’ultima puntata di Ballarò che in pochi minuti ha sintetizzato gli sprechi, gli intrecci tra affari e politica e, naturalmente, i costi eccessivi della casta nel piccolo Molise.

A dare conto degli stipendi degli inquilini di palazzo Moffa è stato il buon presidente del Consiglio Vincenzo Niro che ha illustrato gli stipendi lordi pari a 13.500 euro incassati dai due presidenti fino al minimo di 10.500 euro per i consiglieri semplici.

Incalzato dalla giornalista di Ballarò, Niro ha anche spiegato che esiste una indennità di funzione variabile concessa a 18 consiglieri su 21 in quanto esistono ben 14 Gruppi consiliari.

Dallo studio è arrivato il commento sarcastico del direttore di Panorama,  Giorgio Mulè: «Se nel Molise i consiglieri regionali costano tanto, vuol dire che la politica si è infilata in un vicolo cieco dal quale sarà difficile uscire».

Per fortuna dei molisani l’inviata di Ballarò e gli ospiti di Giovanni Floris non conoscevano tutte le malefatte della casta sull’ulteriore indennità per i portaborse, di circa 2.500 euro netti mensili, furbescamente intascata da molti consiglieri regionali fino allo scorso mese di novembre in modo del tutto illegittimo e fuorilegge rispetto alle regole imposte dal decreto Monti.

La vicenda è nota. Gli inquilini di palazzo Moffa hanno provato per mesi e mesi prima a mascherare l’evidenza e poi a regolamentare l’articolo 7, minacciando quei pochi organi di informazione, tra i quali Telemolise e Il Giornale del Molise, solo perché raccontavano la verità dei fatti.

A un certo punto, però, il caso è rimbalzato sulla stampa nazionale e la casta è stata costretta ad abrogarlo. Ma fino ad oggi non tutti hanno restituito i soldi illegittimamente percepiti.

Così come nella legge regionale che ha recepito il decreto 174 e nella successiva delibera dell’Ufficio di presidenza resta l’anomalo finanziamento dei Gruppi relativo ai 5 centesimi per abitante che sta causando un ulteriore danno erariale pari a circa 320 mila euro all’anno.

Forse è giunta l’ora che la Corte dei Conti e la Procura della Repubblica facciano luce sui fatti, denunciati anche dai cittadini indignati, al fine di recuperare i soldi pubblici illegittimamente percepiti e di accertare eventuali reati amministrativi e penali.

A chiederlo sono soprattutto i molisani in difficoltà economiche che non riescono più a sbarcare il lunario.

 

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