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lunedì, Maggio 6, 2024

Possibile cig allo Zuccherificio: scoppia la polemica, tutti contro tutti

AttualitàPossibile cig allo Zuccherificio: scoppia la polemica, tutti contro tutti

Troppi dipendenti fissi allo Zuccherificio di Termoli, serve la cassa integrazione per salvare l’azienda” questa dichiarazione rilasciata a Telemolise da Salvatore Montanaro dell’associazione bieticola Abi-Cast ha scatentato un prevedibile coro di proteste. Una miccia che ha innescato la reazione dei lavoratori, ma anche della Flai-Cgil che fa notare come già nella richiesta di concordato preventivo, effettuata nell’estate del 2012, per evitare il fallimento fosse già previsto un taglio di dipendenti fissi pari a 27 unità e che l’attuale pianta organica rispecchia fedelmente il progetto presentato e accettato sia dal tribunale che dai creditori. Dunque il sindacato invita le associazioni bieticole a manifestare un loro eventuale interesse a entrare nella gestione dell’azienda rispondendo al bando di gara pubblico per la vendita dello Zuccherificio che scade il 12 febbraio. Si dicono invece stanchi i lavoratori che nell’aprile del 2012 avevano considerato risolutore l’arrivo del manager di Parma Alberto Alfieri, visto come colui che avrebbe fatto uscire l’azienda dalla crisi. Il concordato, la nascita della NewCo la stessa campagna di quell’anno che si era chiusa con un utile di un milione e 600mila euro avevano lasciato ben sperare. Ma poi sono arrivati risultati negativi di bilancio, dovuti – secondo i lavoratori – alla gestione di Alfieri e del suo braccio destro Feligni che hanno affidato consulenze milionarie e che vengono pagati – si legge ancora nella nota- tra i 15mila e i 20 mila euro al mese. “Ora il disavanzo lo si vorrebbe far pagare ai bieticoltori e ai dipendenti da mettere in cassa integrazione, tutto questo è drammatico e paradossale” sostengono i dipendenti che non sono morbidi nemmeno con i loro stessi sindacati. “Vogliamo solo confidare nel presidente Frattura – aggiungono i lavoratori – forse l’unico che sin dal suo insediamento ha manifestato un atteggiamento molto critico sulla gestione Alfieri, allontanando il suo collaboratore Feligni e affiancandogli invece l’ingegner Nicola Baranello”. La nota si conclude con un auspicio, ma che sa tanto di amara constatazione, e cioè: “Che non siano sempre i più deboli a pagare”.

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