Non accennano a diminuire le polemiche intorno al piano di riorganizzazione sanitaria approvato dalla struttura commissariale e condiviso dall’Asrem. Anche il comitato San Timoteo di Termoli si scaglia contro il progetto che avantaggia il privato a danno del pubblico. Il direttivo, con a capo l’ingegner Nicola Felice, fa notare che con questo piano si torna a quello che era stato redatto dal commissario Filippo Basso e che già il tavolo ministeriale aveva fortemente criticato. Una nuova bocciatura, dunque, si intravede all’orizzonte secondo il comitato che prevede un imminente commissariamento di Frattura e che fa notare come nel 2013 sia stato prodotto un ulteriore deficit di 50milioni di euro. “Chi soffre di più in questo piano è il pubblico che si sta dirigendo verso una lenta agonia, chi invece non viene scalfito dal nuovo piano e rimarrà sempre efficiente ed efficace è il privato” spiega Felice. Secondo il comitato San Timoteo la sanità pubblica subisce non solo la perdita di posti letto, ma anche il blocco del turn over, con conseguenti problemi di personale e invecchiamento della stessa classe medica e paramedica. Sui cittadini poi si abbatte il ticket maggiorato, oltre alle addizionali su irpef e benzina. Il crollo del pubblico insomma si ripecuote su tutti i molisani. “Bisogna uscire da questa tenaglia” è stato detto, “rivedere le convenzioni con i privati che in Molise rappresentano la percentuale più alta rispetto a tutte le altre regioni d’Italia”. Il rischio altrimenti è il fallimento della sanità pubblica. “E se fallisce la sanità pubblica che rappresenta il 75 per cento del bilancio regionale – ha affermato Felice – fallisce anche l’intera regione”.
Comitato San Timoteo: “Con il nuovo piano sanità pubblica verso il fallimento”
