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lunedì, Maggio 6, 2024

Sanità, non si placano le polemiche. Fusco (Ncd): quella di Frattura è una deospedalizzazione selvaggia

AperturaSanità, non si placano le polemiche. Fusco (Ncd): quella di Frattura è una deospedalizzazione selvaggia

di ANNA MARIA DI MATTEO

Il dimensionamento degli ospedali di Larino e Venafro è stata la classica goccia che ha fatto traboccare un vaso già pericolosamente colmo. Non si placano le polemiche e le prese di posizione. Per Angela Fusco Perrella del Nuovo centrodestra, quella di Frattura è una deospedalizzazione selvaggia.

Il dimensionamento degli ospedali di Larino e Venafro è stata la classica goccia che ha fatto traboccare un vaso già pericolosamente colmo.

Il vaso in questione è rappresentato dall’allarme generato dal piano sanitario regionale, i cui primi provvedimenti decisi dal governo Frattura, resi noti proprio in questi giorni,  stanno provocando le prime, accese polemiche.

E mentre i sindaci annunciano battaglia, contro l’attuazione del documento di riorganizzazione della sanità, dal Consiglio regionale arriva la dura presa di posizione della consigliera di opposizione Angela Fusco Perrella, secondo la quale Frattura ha messo in atto una deospedalizzazione selvaggia che non ha puntato sulle eccellenze presenti in Molise ma che invece ha solo attuato tagli che avranno come unica conseguenza il danno al carico dei cittadini.

«A Larino è stato chiuso il reparto di oculistica che da anni rappresenta il fiore all’occhiello della sanità molisana  – ha dichiarato la Fusco – ed un importante punto di riferimento per i pazienti delle regioni limitrofe.

Il Vietri, insieme al santissimo Rosario di Venafro, con l’ennesimo colpo di penna, sono stati improvvisamente chiusi, – ha aggiunto – mentre andavano riorganizzati nell’ottica di un potenziamento delle eccellenze già presenti. Una riforma così drastica – ha proseguito l’esponente di opposizione – oltre ad essere evitata, andava discussa con tutto il mondo politico, con i cittadini. Se questo è il Molise che avanza – ha concluso la consigliera di centrodestra – c’è ben poco da stare sereni».

Il Movimento Cinque stelle, nel ripercorrere le tappe che hanno contraddistinto il lungo e travagliato percorso della riorganizzazione, ha posto l’accento sulla strada che la sanità molisana, secondo il disegno di Frattura, sta imboccando: la privatizzazione. Perché, a giudizio dei pentastellati, in funzione della riorganizzazione è previsto che alcuni reparti vengano gestiti dalle strutture private in maniera esclusiva, per evitare duplicazioni.

E non manca la preoccupazione per le sorti dei dipendenti pubblici. «Vorremmo porre alcuni quesiti al commissario  ad acta – hanno incalzato i grillini – Che fine faranno i dipendenti dei reparti del Cardarelli che chiuderanno? Non sarà forse che si creerà un esubero di personale? – hanno proseguito – Questi signori hanno valutato quanti posti di lavoro verranno persi.Noi diciamo centinaia».

Un coro di no, quello che si sta sollevando dal mondo politico nei confronti del piano sanitario. Un coro al quale si aggiunge anche la voce dell’associazione regionale degli anestesisti  e rianimatori secondo la quale sarebbe stato giusto ed opportuno far decidere alle istituzioni, attraverso un dibattito aperto a tutte le forze politiche.

«La logica e l’efficacia di certe azioni – ha puntualizzato David Di Lello, presidente dell’associazione – va meglio spiegata e messa a confronto con l’opinione di coloro che giornalmente – ha concluso – nonostante i ripetuti tagli, silenziosamente, tra mille difficoltà, continuano ad assicurare ai cittadini molisani la salute, quale diritto fondamentale».

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