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martedì, Aprile 16, 2024

Blu Costruzioni: la minoranza attacca Di Brino che scarica tutto sulla Regione

QDBlu Costruzioni: la minoranza attacca Di Brino che scarica tutto sulla Regione

Minoranza al Comune di Termoli all’attacco sul caso della Blu Costruzioni. La decisione della regione di interrompere i lavori nel cantiere del Crocifisso, per l’assenza del parere paesaggistico sulla concessione edilizia, ha fatto cantare vittoria ai consiglieri di opposizione: “Questa decisione ha confermato le nostre perplessità” è stato detto. La minoranza ha invitato il sindaco Antonio Di Brino a prendersi le sue responsabilità, definendo il caso della Blu, una sconfitta per lo stesso Comune e sostenendo che un eventuale richiesta di risarcimento danni è tutta in capo ai 17 consiglieri di maggioranza che il 7 giugno scorso hanno ratificato l’accordo di programma. Non la pensa così Di Brino, secondo cui la responsabilità ora è della Regione. “Sono molto curioso di capire in che modo la Regione Molise abbia potuto sconfessare sé stessa, dato che in sede di Conferenza di Servizi aveva confermato la bontà delle procedure seguite dal Comune di Termoli, dal punto di vista urbanistico” ha fatto sapere il sindaco, che ha spiegato che l’unica autorizzazione paesaggistica presentata era collegata all’accordo di programma e non al permesso a costruire. E proprio sull’accordo di programma, che la Regione sta ancora valutando, la minoranza ha annunciato possibili nuovi colpi di scena. “Vogliamo garantire sia i costruttori che gli acquirenti, per questo restiamo con gli occhi aperti sull’urbanistica” hanno affermato annunciando di aver già presentato richiesta di chiarimenti su un altro accordo di programma, quello della ditta Staniscia Domenica in piazza del papa. Intanto la sospensione dei lavori al Crocifisso è stata notificata proprio oggi alla Blu Costruzioni, rappresentata dagli imprenditori Pardo Desiderio e Nicola Fedele, i cui avvocati sono già pronti a presentare ricorso al Tar. “Noi abbiamo tutte le carte in regola e saranno i giudici a verificarlo” ribadiscono i costruttori che si dicono tranquilli. I 90 giorni entro cui la Regione ha ordinato il ripristino dei luoghi verranno bloccati proprio dal ricorso.

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