di Anna Maria Di Matteo
La Granarolo rompe il silenzio e si dice pronta ad un confronto pubblico sul progetto Granmanze per la realizzazione di un allevamento di 12mila manze nel basso Molise. Un progetto sostenuto dal senatore Roberto Ruta, che valuta positivamente l’apertura dimostrata dall’azienda emiliana.
Intanto, in attesa che i rappresentanti della Granarolo vengano in Molise per illustrare i contenuti dell’iniziativa, Ruta ha chiarito subito che il progetto avrà ricadute positive sul Molise, a cominciare dall’occupazione, con l’impiego di cinquanta dipendenti, oltre agli autotrasportatori.
«La Regione Molise – ha precisato Ruta – ha espresso parere favorevole al progetto a condizione, tra le altre,  che le forniture siano garantite dal territorio molisano, con espresso riferimento alle risorse umane, ma anche – ha aggiunto –  al fieno ed al mangime destinato alle manze».
Il punto fermo di Ruta e del governo regionale è rappresentato dai vantaggi occupazionali ed economici dell’intera operazione per i molisani.
E a chi aveva espresso timori per i rischi ambientali provocati dall’allevamento di 12mila manze, il senatore ha risposto che una delle condizioni poste dalla Regione è che dovrà essere garantito un sistema di canalizzazioni interne per evitare infiltrazioni nel terreno.
«Un impianto analogo a quello che dovrebbe atterrare in Molise – ha ricordato il parlamentare – esiste in Spagna dal 2002, prima con cinquemila capi, oggi con novemila. L’impatto  – ha ancora detto – è risultato sostenibile ed accettato dalla popolazione». Ruta ha sostenuto che una parola di definitiva chiarezza la debba fornire Granarolo.
«In ogni caso – ha proseguito – non assisterò senza reagire  al declino economico e produttivo della nostra regione. E’ nostro preciso obiettivo fermare la fuga dei giovani e la disperazione di genitori rimasti senza lavoro e senza reddito», ha concluso  Ruta.
