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sabato, Maggio 4, 2024

Ex Cattolica: salvi 45 posti di lavoro. La Fondazione revoca i licenziamenti

AperturaEx Cattolica: salvi 45 posti di lavoro. La Fondazione revoca i licenziamenti

di Anna Maria Di Matteo

I 45 licenziamenti che sarebbero dovuti scattare proprio oggi alla ex Cattolica di Campobasso sono stati revocati ed alcuni degli infermieri che avevano già ricevuto la lettera di congedo sono regolarmente in corsia, al proprio posto di lavoro. Dopo mesi di trattative tra la Fondazione e i sindacati, l’intesa è stata faticosamente raggiunta in extremis, e sottoscritta al termine dell’incontro che si è svolto nella sede dell’assessorato al Lavoro, alla presenza del governatore Frattura, dell’assessore Petraroia e del neo direttore generale alla Sanità Lastoria. Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fials hanno firmato l’accordo, dal quale si sono dissociati i Cobas secondo i quali non offrirebbe precise garanzie. L’intesa prevede la cassa integrazione in deroga per i mesi di novembre e dicembre 2013 per i 200 infermieri ed il contributo di solidarietà a carico di tutti i dipendenti della struttura: l’8,88% lordo per il personale infermieristico, il 6%  sugli stipendi  dei medici che garantiranno due ore lavorative in più alla settimana. Le somme trattenute dalle buste paga saranno restituite a partire dal primo gennaio 2016.  Questi dunque i termini dell’intesa  per la quale i sindacati hanno espresso soddisfazione, soprattutto alla luce delle difficoltà con cui sono andate avanti le trattative. A dare una svolta alla vertenza il vertice convocato dal prefetto Di Menna che ha consentito alla Fondazione, ai sindacati e alla Regione di sedere attorno ad un tavolo per trovare una soluzione che salvaguardasse i 45 posti di lavoro. La soluzione è arrivata grazie anche alla mediazione messa in campo dal governo regionale. «Segniamo la ripresa della nostra sanità – ha commentato il presidente Frattura – Gettiamo le basi per disegnare una nuova offerta sanitaria nel nostro capoluogo. L’accordo raggiunto è una vittoria di tutti. La nostra firma – ha concluso il governatore – rafforza la volontà comune di tutelare i lavoratori e garantire ai nostri cittadini un servizio sanitario di qualità».

 

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